Martedì 17 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Trump: chiamerò Putin e Zelensky: "Basta con questa carneficina"

Il presidente americano eletto promette un intervento risolutore in Europa e proverà a trovare un accordo. Ma in attesa dei negoziati lo zar alza i toni: le truppe russe ormai hanno l’iniziativa strategica su tutta la linea.

Trump: chiamerò Putin e Zelensky: "Basta con questa carneficina"

Il presidente americano eletto promette un intervento risolutore in Europa e proverà a trovare un accordo. Ma in attesa dei negoziati lo zar alza i toni: le truppe russe ormai hanno l’iniziativa strategica su tutta la linea.

ROMA

Donald Trump è tornato a promettere che parlerà con Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky perché "la carneficina in Ucraina deve finire: proverò a chiudere un accordo" prima di assumere l’incarico. Ma in attesa che il presidente eletto americano metta sul tavolo le sue proposte per i negoziati, quello russo alza i toni e ostenta sicurezza sull’andamento del conflitto. Le truppe russe, assicura, hanno ormai "l’iniziativa strategica lungo l’intera linea" del fronte e i combattimenti sono a "una svolta". Mentre il suo ministro della Difesa, Andrei Belousov, dichiara che bisogna arrivare alla "vittoria" entro il 2025 con il raggiungimento "degli obiettivi definiti dal comandante in capo". Vale a dire lo stesso Putin, che ha posto tra le condizioni per un cessate il fuoco il ritiro delle truppe di Kiev dalle quattro regioni oggi parzialmente occupate da quelle di Mosca.

Ma nel bilancio di fine anno di quella che in Russia viene chiamata ‘operazione militare speciale’, fatto durante un vertice al ministero della Difesa alla presenza di Putin, il presidente ha anche ammesso, per la prima volta, il peso economico che essa comporta. La spesa militare, che secondo Belousov è ormai pari al 6,3% del Pil e rappresenta il 32,5% delle uscite di bilancio, non potrà essere aumentata "all’infinito", ha avvertito il capo del Cremlino. E questo perché dovrà essere riservata la dovuta attenzione a "tutte le componenti del Paese, tutte le componenti della vita dello Stato, l’economia, la sfera sociale nel senso più ampio del termine, la scienza, l’istruzione, la sanità".

Le spese non sono solo quelle necessarie per l’aumento della produzione di armamenti, ma anche per il mantenimento delle centinaia di migliaia di soldati arruolati a contratto, che formano gran parte della forza militare impiegata nei combattimenti. "Quest’anno, in media, oltre mille persone si sono arruolate ogni giorno", ha sottolineato Putin. In totale, 427.000 dal gennaio scorso, che si aggiungono ai 486.000 del 2023, sempre secondo il presidente. Un esborso non indifferente per le casse dello Stato, se si considera che, secondo stime del giornale Moscow Times, lo stipendio mensile di un soldato a contratto è equivalente a quasi 2.000 euro, cioè tre volte più del reddito medio in Russia.

Putin, tuttavia, punta in gran parte le sue speranze di vittoria sull’esaurimento dell’esercito ucraino in termini di forze umane. Impossibili da verificare le cifre fornite da Belousov, secondo il quale dall’inizio del conflitto gli ucraini hanno avuto "quasi un milione" tra morti e feriti, di cui "oltre 560.000" solo nel 2024. Ma che la situazione per Kiev sia difficile è testimoniato dalle pressioni degli Usa perché abbassi dagli attuali 25 ai 18 anni l’età per la mobilitazione militare. Nonostante le resistenze finora mostrare, Putin si è detto convinto che il governo di Volodymyr Zelensky finirà per accettare la richiesta americana, compiendo così un "crimine". Ma anche abbassarla a 14 anni "come nella Germania di Hitler, creando una ‘Gioventù hitleriana’, non cambierà la situazione sul campo" ha aggiunto.