Mercoledì 17 Luglio 2024

Trump in tribunale si dichiara non colpevole e poi viene rilasciato: udienza fissata per il 28 agosto

Il tycoon all’attacco sul suo social media Truth: “I democratici non vogliono correre contro di me”. Washington blindata per timori di nuovi incidenti

Washington, 3 agosto 2023 – “Non è colpa mia se il mio avversario politico nel partito democratico, il 'corrotto’ Joe Biden, ha detto al suo procuratore generale di accusare il principale (di gran lunga!) candidato repubblicano ed ex presidente degli Stati Uniti, io, con tutti i crimini possibili così da costringerlo a spendere tutti i soldi per la difesa”. È l'attacco di Donald Trump in un post sul suo social media Truth nel giorno della sua comparizione in tribunale a Washington. “I democratici non vogliono correre contro di me altrimenti non avrebbero avviato questa strumentalizzazione senza precedenti della giustizia”, ha tuonato il tycoon.

Trump in tribunale: “Mi faccio arrestare”

Donald Trump
Donald Trump

Donald Trump continua ad attaccare a poche ore dalla sua comparizione in tribunale a Washington. “Mi serve un'altra incriminazione per assicurarmi la vittoria”, ha tuonato sul suo social media Truth. “Ora sto andando a Washington per essere arrestato per aver contestato una elezione corrotta, truccata e rubata. È un grande onore, mi arrestano per voi”, ha proseguito il tycoon rivolgendosi ai suoi sostenitori.

Washington blindata

Le forze dell'ordine hanno schierato anche i mezzi spazzaneve per bloccare le strade di Washington
Le forze dell'ordine hanno schierato anche i mezzi spazzaneve per bloccare le strade di Washington

Intanto negli Stati Uniti è iniziato il conto alla rovescia per l'udienza a Washington delle 16 (le 22 ora italiana) in cui l'ex presidente Donald Trump alla Federal Courthouse verrà formalmente incriminato per aver cospirato contro la vittoria elettorale dell'avversario Joe Biden nel voto del novembre 2020, un piano che avrebbe generato poi gli incidenti di Capitol Hill del 6 gennaio.

La macchina della sicurezza è già scattata e la capitale è blindata: ingente il numero delle forze di sicurezza schierate e tanti giornalisti da tutto il mondo presenti già sul posto. L'attenzione è massima così come il timore di nuovi incidenti. Mercoledì si è temuto il peggio quando è stato evacuato il Russel Building, uno degli edifici del Senato, dopo che una chiamata al 911 ha denunciato l'arrivo di un uomo armato, una notizia poi rivelatasi infondata.

Le accuse

Nell'atto d'accusa del procuratore speciale Jack Smith, Trump è accusato di quattro capi d'accusa tra cui "cospirazione contro gli Stati Uniti" per aver cercato di sovvertire il risultato delle presidenziali del 2020. In particolare nell'inchiesta federale si afferma che l’ex presidente fosse "determinato a restare al potere" nonostante la sconfitta decretata dalle urne, e che "insieme a sei cospiratori" abbia orchestrato un complotto per ribaltare l'esito del voto. Questo, secondo gli inquirenti, è all'origine dell'assalto dei suoi sostenitori al Campidoglio il 6 gennaio 2021. L'identità dei sei collaboratori è stata tenuta segreta, dal momento che non è stata formalizzata ancora nessuna imputazione, ma secondo i documenti acquisiti dalla Cnn si tratterebbe di avvocati ed ex avvocati di Trump, tra cui l'ex sindaco di New York Rudy Giuliani, e un funzionario del dipartimento di Giustizia.

"Processo rapido”

Come riporta ancora la Cnn, il procuratore Smith ha assicurato che dopo l'incriminazione formale si terrà "un processo rapido", evidenziando che "per l'imputato vale la presunzione di innocenza fino a prova contraria", pur definendo i fatti del 6 gennaio "un assalto senza precedenti" alla democrazia americana, "alimentato dalle bugie" di Trump: in quelle ore, il capo di Stato uscente parlò di "brogli" elettorali e denunciò di essere stato "derubato della vittoria". Dal canto suo il tycoon, che affronta la terza incriminazione in un anno, ha accusato il procuratore di essere "un pazzo" che avrebbe fabbricato "accuse false" per giustificare "una caccia alle streghe".

La corsa alla Casa Bianca

Nonostante i guai con la giustizia, Trump resta il candidato dei repubblicani alle presidenziali del 2024 e i sondaggi lo danno favorito. Se tale processo dovesse concludersi con una condanna, i detrattori del leader Gop cercheranno di estrometterlo dalla corsa tramite il 14esimo emendamento, che esclude la candidatura di coloro che abbiano commesso "insurrezione o ribellione". Tuttavia, il Congresso potrebbe bloccare tale norma tramite il voto dei due terzi delle camere.

Biden non seguirà l’udienza

Joe Biden non seguirà l'udienza durante la quale Donald Trump sarà incriminato per aver tentato di rovesciare i risultati elettorali del 2020. Lo ha reso noto lo stesso presidente che, ai giornalisti che gli hanno fatto una domanda in proposito durante una sua passeggiata in bicicletta a Rehoboth Beach, in Delaware, ha risposto semplicemente "no", rifiutandosi di fare altri commenti.

In tribunale

L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è dichiarato non colpevole, dinanzi a un tribunale di Washington DC, dei quattro capi d'accusa che gli sono state mossi in relazione al suo tentativo di sovvertire i risultati delle elezioni del 2020. Trump, che ha 77 anni ed è ampiamente favorito dai sondaggi nella corsa alla nomination repubblicana, ha respinto le accuse che gli sono state mosse dopo l'indagine condotta dal procuratore speciale Jack Smith, inchiesta che l'ex presidente ha definito una "caccia alle streghe". Subito dopo l'ex presidente è stato rilasciato. Con la condizione, però, di non avere contatti con i testimoni del suo caso, se non in presenza degli avvocati. "L'imputato non deve avere comunicazioni riguardo ai fatti del caso con testimoni se non tramite o in presenza degli avvocati", ha detto la giudice Upadhyaya che ha avvisato l'ex presidente che una violazione di queste condizioni porterebbe all'emissione di un mandato di arresto ed alla sua detenzione.

Il giudice della corte federale ha fissato al 28 agosto alle 16 ora italiana la prima udienza del processo all'ex presidente Donald Trump, incriminato formalmente per quattro capi d'accusa legati alle elezioni del 2020 e l'assalto del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill. "Questo è un giorno molto triste per l’America – commenta il tycoon -. Si è messa in atto la persecuzione di un oppositore politico”.