È stata la famiglia a far sapere nel tardo pomeriggio di ieri che per Yosef e il figlio Hamza Alziadna (insieme in foto), 53 e 22 anni, si è risolta in disperazione la speranza accesa nei giorni scorsi dai loro nomi scritti nell’ultima lista degli ostaggi vivi da liberare. L’esercito israeliano e agenti dello Shin Bet hanno recuperato il corpo dell’uomo e resti quasi certamente del ragazzo in un tunnel di Rafah, oltre ai cadaveri di due carcerieri. Il ministro della Difesa Israel Katz ha parlato di due vittime. L’Idf sta aspettando i risultati dell’istituto di medicina legale per la conferma su Hamza. La morte di Yosef porta a 30 il numero di rapiti vivi e deceduti poi. Se i resti trovati sono del giovane, la cifra sale a 31. Restano 99 (o 98 includendo il ragazzo) gli ostaggi tra quelli ancora in vita o morti dopo 460 giorni dal rapimento, il 23 ottobre 2023. Da Parigi dove è in visita, il segretario di Stato americano Antony Blinken intanto mostra ottimismo: "L’accordo su una tregua nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi è molto vicino". All’indomani, tra l’altro, dell’avvertimento martedì dal presidente eletto degli Stati Uniti, che è tornato a minacciare "l’inferno a Gaza, e in Medio Oriente" se Hamas non libera gli ostaggi. Ma per ora restano le condoglianze: "Abbiamo riportato a casa Bilal e Aisha il 23 novembre 2023, avremmo voluto fare lo stesso ora con Yosef e Hamza", ha scritto in una nota ufficiale il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu.
EsteriTrovati a Rafah i corpi di due ostaggi israeliani. Blinken: "Molto vicino l’accordo per la tregua"