Roma, 3 dicembre 2024 – Vacilla, ma regge, la tregua tra Israele e Libano. Un cessate il fuoco che prosegue dal 27 novembre, almeno sulla carta, nonostante nove persone siano state uccise ieri negli attacchi di Tel Aviv contro villaggi nel sud del Libano. Gli Usa affermano che la tregua è stata mantenuta e che sono al vaglio le accuse di entrambi gli schieramenti. Washington avrebbe fatto pressioni su Israele perché limitasse la risposta ai due colpi di mortaio sparati da Hezbollah. Il ministro della Difesa di Tel Aviv, Israel Katz: “Se la tregua fallisce, sarà tolleranza zero. Pronti a penetrare più in profondità nel Libano”. Nel frattempo, il Guardian ha pubblicato decine di interviste-testimonianze in cui i residenti accusano i soldati israeliani di stanza nella città occupata di Hebron, in Cisgiordania, di aver intensificato una campagna di detenzioni arbitrarie, violenze e abusi contro i palestinesi.
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Polemiche in Israele per le dichiarazioni di sabato scorso a Democracy tv dell'ex ministro della Difesa ed ex capo di stato maggiore Moshe Yaalon, secondo cui il Paese ha portato avanti una "pulizia etnica" nel nord della Striscia di Gaza, respingendo inoltre la definizione dell'l'Idf come "esercito più morale del mondo" a causa "dell'interferenza dei politici, che stanno corrompendo l'esercito". Yaalon, intervistato da Channel 12 due giorni fa, ha detto che non si scuserà per i suoi commenti e anzi ha rincarato: "La mia valutazione di pulizia etnica è accurata, dato che i ministri del governo parlano di come la Striscia sarà ripulita dagli arabi".
Oggi fino al 3 gennaio prossimo l'esercito libanese ha lanciato una campagna di reclutamento di soldati nel quadro dell'accordo di cessate il fuoco con Israele e che prevede lo schieramento di migliaia di uomini nel sud del Libano al posto degli Hezbollah. L'annuncio del reclutamento da parte del comando dell'esercito è stato diffuso dai media libanesi e precisa che si tratta di un reclutamento "volontario" per candidati che "soddisfano le condizioni" definite.
Il primo ministro libanese Najib Mikati ha affermato che ci sono "contatti continui con Tel Aviv per fermare le violazioni israeliane" dell'accordo di cessate il fuoco. Lo scrive Ynet News, sottolineando che il premier libanese non ha menzionato le violazioni da parte di Hezbollah, che ieri ha lanciato due ordigni esplosivi esplosi sul monte Dov. "Abbiamo sottolineato che le condizioni devono essere stabilizzate per consentire il ritorno degli sfollati e che lo spiegamento dell'esercito libanese nel sud deve essere ampliato", ha detto Mikati in colloqui con la controparte israeliana.
Israele entrerà "più in profondità" in Libano se la tregua con Hezbollah non dovesse reggere, ha aggiunto Katz: "Se entreremo di nuovo in guerra, agiremo con ancora più forza e penetreremo più in profondità'', e "non ci sarà più alcuna immunità per lo Stato libanese". Israele non farà più "alcuna distinzione tra il Libano e Hezbollah", ha ribadito durante una visita alle truppe.
Il ministro israeliano della Difesa Israel Katz ha affermato che "se il cessate il fuoco dovesse fallire, non ci sarà più un'esenzione per lo Stato del Libano. Applicheremo l'accordo con la massima risposta e tolleranza zero. Se fino ad ora abbiamo separato il Libano e Hezbollah, non sarà più così". Katz ha menzionato il lancio di razzi di ieri sera sul monte Dov, dicendo che "è stato il primo test". "Abbiamo reagito con forza e non permetteremo a Hezbollah di tornare ai vecchi metodi", ha aggiunto.
Il governo israeliano si riunirà oggi nella città settentrionale di Nahariya durante il cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, secondo quanto riportato dai media ebraici. Il governo israeliano dovrebbe autorizzare l'istituzione di un comitato ministeriale per le alture del Golan che sarà presieduto dal ministro Ze'ev Elkin, secondo quanto riportato dal sito israeliano "Ynet". In base al recente accordo che ha portato il partito di Gideon Sa'ar al governo, Elkin è stato nominato ministro delle Finanze. Elkin supervisionerà la direzione Tekuma, incaricata di riabilitare le comunità di confine di Gaza invase dagli uomini di Hamas il 7 ottobre, e la direzione per la riabilitazione del nord.
Gli Stati Uniti hanno fatto pressione per limitare la risposta di Israele all'attacco di mortaio di ieri da parte di Hezbollah e astenersi dal colpire Beirut, secondo quanto riportato dai media ebraici che citano fonti israeliane. Gli Usa hanno chiesto a Israele di astenersi da "risposte non proporzionate". Ieri sera l'esercito israeliano ha lanciato un'ondata di attacchi aerei in Libano dopo che Hezbollah ha sparato due mortai nell'area del Monte Dov per la prima volta da quando è entrato in vigore il cessate-il-fuoco. Gli Stati Uniti hanno anche fatto pressione sul Libano per garantire che Hezbollah non intensificasse gli attacchi e non mettesse a repentaglio il cessate il fuoco.
L'Autorità nazionale palestinese (Anp) e Hamas hanno firmato un documento che accetta di formare un comitato congiunto che gestirà la Striscia di Gaza nel dopoguerra. Lo riporta il sito del giornale panarabo "Al-Araby Al-Jadeed" con sede a Londra. Il sito di notizie afferma di avere una copia del documento che è stato firmato per formulare il comitato, che sarà composto da 10-15 importanti personalità palestinesi.
Il presidente francese Emmanuel Macron e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman chiedono elezioni presidenziali in Libano dopo che è entrato in vigore un fragile accordo di cessate il fuoco. L'obiettivo è quello "di unire il popolo libanese e realizzare le riforme necessarie per la stabilità e la sicurezza del paese", afferma l'ufficio stampa di Macron dopo che i due leader si sono incontrati il primo giorno di una visita di Stato di tre giorni che il presidente francese sta svolgendo in Arabia Saudita.