Roma, 20 gennaio 2025 – Doron, Emily e Romi sono tornate a casa. Sono loro i primi tre ostaggi rilasciati da Hamas nell’ottica della tanto agognata tregua firmata con Israele ed entrata in vigore. “Sono tornata con i miei cari, sono più felice che mai. Sono grata alla mia famiglia e ai miei migliori amici”, ha scritto nel suo primo post su Instagram dal rientro in Israele. Da quanto emerge, alle tre Hamas avrebbe lasciato dei ‘ricordi’ della loro prigionia: le foto scattate durante i mesi, un’immagine di Gaza e un certificato di rilascio.
Anche Israele ha
scarcerato i primi 90 palestinesi dalla prigione di Ofer: tra loro 62 donne e 21 adolescenti. L’arrivo dei due bus che li trasportano è stato accolto con un caloroso applauso e dei veri e propri festeggiamenti in Cisgiordania. “Sono molto felice! Grazie a Dio sono fuori. Mi hanno trattato molto male in prigione. È stato orribile”, ha commentato al Guardian la giornalista Bushra al-Tawil. Rischia di infiammare le tensioni l’assenza di uno dei cittadini palestinesi previsti: i negoziatori sarebbero già al lavoro per esortare Israele a rispettare il patto. In serata i media arabi denunciano la violazione del cessate il fuoco con l’uccisione di un bambino a Rafah da parte di un cecchino israeliano.Le news in diretta
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Le forze di occupazione israeliane "hanno giustiziato un bambino e ne hanno ferito un altro" questa sera nel centro di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo scrive l'agenzia palestinese Wafa secondo cui il bambino, di nome Zakaria Hamid Yahya Barbakh, è stato ucciso quando un cecchino israeliano ha sparato contro di lui e poi contro un altro bambino, rimasto ferito mentre cercava di recuperare il suo corpo. Due persone, una delle quali era un bambino, sono state uccise e altri nove, tra cui bambini, sono rimaste ferite questa sera dai proiettili delle forze di occupazione a Rafah, scrive ancora la Wafa.
Un cecchino israeliano ha ucciso un bambino palestinese a Rafah. Lo sostiene al Jazeera, denunciando la violazione del cessate al fuoco a Gaza dall'entrata in vigore di ieri.
La Protezione civile della Striscia di Gaza ha fatto sapere di aver recuperato 137 corpi sotto le macerie della città di Rafah, nel sud dell'enclave palestinese, nel secondo giorno di cessate il fuoco. Lo riporta al Jazeera. Il personale della protezione civile è impegnato a scavare tra le rovine degli edifici distrutti nel corso del conflitto tra Hamas e Israele, alla ricerca dei corpi delle persone rimaste uccise. Secondo stime del ministero della Sanità di Gaza, sarebbero 10.000 le persone rimaste sotto le macerie durante i 15 mesi di conflitto.
Coloni israeliani hanno attaccato il villaggio palestinese di Al-Funduq, nel nord-est della Cisgiordania, dando alle fiamme abitazioni, veicoli e attività commerciali. Lo riportano i media palestinesi
Gaza, con il suo grande popolo e la sua resilienza, risorgerà per ricostruire ciò che l'occupazione ha distrutto e continuerà sulla strada della fermezza finché l'occupazione non sarà sconfitta". Lo ha affermato Hamas in una dichiarazione rilasciata il secondo giorno di cessate il fuoco con Israele. "Nel corso di 471 giorni, i crimini sistematici dell'occupazione non sono riusciti a dissuadere il nostro popolo e la sua coraggiosa resistenza dall'aggrapparsi alla terra e affrontare l'aggressione", aggiunge Hamas.
L'agenzia di protezione civile a Gaza, gestita da Hamas, stima che più di 10.000 cadaveri siano ancora sotto le macerie degli edifici distrutti. In un aggiornamento sull'impatto della guerra nella Striscia negli ultimi 15 mesi, ripreso da Bbc, l'agenzia afferma di non essere "riuscita a trovare alcuna traccia" di circa 2.840 persone uccise a causa delle temperature estremamente elevate prodotte dalle armi dell'esercito israeliano. Gli equipaggi del Servizio di Protezione Civile sostengono di aver recuperato oltre 38.300 cadaveri e soccorso 97.000 feriti dalle aree prese di mira da Israele
Il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato che 122 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore, ovvero prima che entrasse in vigore - ieri mattina - la tregua concordata con Israele. Il bilancio dei morti a Gaza dal 7 ottobre 2023 è salito così a quota 47.035, mentre i feriti sono 111.091, secondo la stessa fonte.
Le due principali città della Striscia di Gaza sono quasi totalmente da ricostruire: secondo un'analisi del Centro satellitare delle Nazioni unite, il 74% degli edifici di Gaza City e il 55% di quelli di Khan Younis sono stati pesantemente danneggiati nei 15 mesi di conflitto.
Il gruppo filo-iraniano yemenita Houthi ha annunciato che, a seguito dell'entrata in vigore della tregua tra Israele e Hamas, colpirà nel mar Rosso esclusivamente le navi battenti bandiera israeliana. Nel periodo del conflitto, i miliziani hanno colpito diverse imbarcazioni anche affiliate a Stati che sostenevano Tel Aviv.
Il gruppo filo-iraniano yemenita Houthi ha annunciato che, a seguito dell'entrata in vigore della tregua tra Israele e Hamas, colpirà nel mar Rosso esclusivamente le navi battenti bandiera israeliana. Nel periodo del conflitto, i miliziani hanno colpito diverse imbarcazioni anche affiliate a Stati che sostenevano Tel Aviv.
Bezalel Smotrich torna all'attacco, stavolta contro i vertici militari: "Non possiamo vincere a Gaza con l'attuale capo di stato maggiore delle Idf", avrebbe dichiarato secondo quanto riportato da Haaretz. "Dobbiamo conquistare l'intera Striscia - ha aggiunto - e stabilire lì un governo militare. Voglio un capo di stato maggiore che capisca che questa è la sua missione, che la sostenga e sia determinato a implementarla". Il ministro delle Finanze, a capo di un partito religioso, ha minacciato di far cadere il governo per la differenza di vedute sul futuro di Gaza.
Hamas dichiara che tra i 90 prigionieri palestinesi rilasciati oggi da Israele mancherebbe una delle persone che invece era presente sulla lista pattuita. I negoziatori sarebbero già al lavoro per esortare Tel Aviv a rispettare l'accordo. Tutti coloro scarcerati oggi erano accusati di terrorismo e comportamenti atti al disordine.
Israele ha liberato i primi 90 prigionieri palestinesi dal carcere di Ofer: si tratta principalmente di donne e adolescenti. I due bus che li trasportano sono stati accolti con celebrazioni e un fragoroso applauso in Cisgiordania.
"Sono tornata con i miei cari, sono più felice che mai. Sono grata alla mia famiglia e ai miei migliori amici. Sono riuscita a vedere solo di sfuggita tutto quello che avete fatto per me. Il mio cuore è pieno di emozioni". Così Emily Damari, una delle tre donne ostaggio che sono state liberate ieri da Hamas, nel suo primo post su Instagram al ritorno a casa.