Roma, 26 gennaio 2025 – Dopo la liberazione di 4 soldatesse israeliane da parte di Hamas e quella di 200 prigionieri palestinesi dalle carceri israeliane, continuano a tenere banco le questioni legate alla gestione della (fragile) tregua e del futuro della striscia di Gaza.
"Israele non permetterà il passaggio degli sfollati di Gaza verso la Striscia fino a quando non saranno raggiunte intese sul rilascio dell'ostaggio civile Arbel Yehoud", ha affermato un alto funzionario del governo israeliano, citato da Haaretz.
Continua intanto ad aggravarsi il bilancio delle vittime del fuoco dell'esercito israeliano che da questa mattina sta sparando sugli sfollati libanesi che stanno sfidando l'avvertimento di non tornare nei loro villaggi nella zona Sud del Paese. Sono almeno 22 le persone uccise e altre 124 ferite.
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L’emittente pubblica israeliana Kan riferisce che la Jihad islamica palestinese ha accettato di classificare l’ostaggio Arbel Yehud come civile anziché come soldato, aprendo la strada al suo rilascio nei prossimi giorni, anche prima di venerdì. Una fonte della Jihad islamica palestinese, che si ritiene tenga Yehud in ostaggio, aveva detto ad Al Jazeera di ritenere la 28enne una soldatessa, e quindi sarebbe stata "rilasciata secondo i termini dell’accordo" riguardante i militari. Il gruppo terroristico - stando a quanto riferito da Kan - ha ora ritirato questa affermazione dopo intense trattative con i mediatori negli ultimi giorni. In linea di principio, la classificazione come civile dovrebbe modificare anche le cifre dello scambio con i prigionieri: per ogni soldatessa israeliana rilasciata, l’accordo prevede la liberazione di 50 detenuti palestinesi, mentre per ogni ostaggio civile è previsto il rilascio di 30 detenuti palestinesi.
“Ho avuto stasera un primo, lungo e amichevole colloquio telefonico con Marco Rubio. Le relazioni con gli Usa sono - insieme all’Europa - la priorità della nostra politica estera. Piena convergenza strategica su pace e ricostruzione in Ucraina e a Gaza. Vogliamo lavorare insieme in Africa, America Latina e nell’Indo-Pacifico per rafforzare l’unità dell’Occidente”. Lo scrive su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani, al termine del colloquio con il segretario di Stato Usa Marco Rubio.
Il portavoce dell’Idf ha dichiarato che le forze di sicurezza hanno eliminato un terrorista della Jihad islamica nel sud della Striscia di Gaza. E ha aggiunto che sono stati identificati diversi gruppi di decine di sospetti che si sono mossi verso le truppe rappresentando una minaccia, ed i militari hanno sparato.
Si aggrava ulteriormente il bilancio dell'intervento armato delle forse israeliane nel sud del Libano, con almeno 22 persone uccise e altre 124 ferite. Lo riferisce il ministero della Sanità libanese, denunciando "l'aggressione del nemico israeliano contro i nostri cittadini che cercavano di tornare ai loro villaggi ancora sotto occupazione". Nel dettaglio, secondo la stessa fonte, tra le vittime ci sono sei donne e un soldato, in 19 città e villaggi di confine. Tra i feriti c'è almeno un soldato libanese. Le violenze si sono verificate quando centinaia di residenti sfollati di guerra hanno cercato di tornare a casa e le forze israeliano hanno aperto il fuoco contro questi gruppi, affermando che tra i presenti c'erano sostenitori della milizia armata Hezbollah.
"Ci aspettiamo per stasera una svolta riguardo alla crisi su Arbel Yehud", ha dichiarato un alto funzionario della Jihad islamica alla tv qatariota al Jazeera. Secondo il funzionario "i mediatori stanno compiendo sforzi per risolvere la situazione, che potrebbe portare alla liberazione della rapita prima di sabato prossimo". Una fonte vicina ai negoziatori ha dichiarato al canale saudita a Shark che "gli sfollati potranno tornare nel nord della Striscia di Gaza entro poche ore e che Arbel Yehud sarà probabilmente rilasciato domani"
"Grazie, Presidente Trump, per aver mantenuto la tua promessa di fornire a Israele gli strumenti necessari per difendersi, combattere i nostri nemici comuni e garantire un futuro di pace e prosperità". Lo scrive in una nota ufficiale il primo ministro Benyamin Netanyahu riferendosi alla decisione del presidente Usa di sbloccare le forniture di armi.
Il movimento islamista al potere a Gaza, Hamas, ha accusato Israele di violare l'accordo di cessate il fuoco a Gaza con la scusa del mancato rilascio di Arbel Yehoud. "L'occupazione sta prendendo tempo con il pretesto della prigioniera Arbel Yehoud, nonostante il movimento abbia informato i mediatori che è viva e abbia fornito tutte le garanzie necessarie per il suo rilascio", ha dichiarato Hamas in un comunicato."Hamas ritiene Israele responsabile del ritardo nell'attuazione dell'accordo," ha aggiunto.
Indignazione e shock in Israele, soprattutto sui social, dopo che i notiziari palestinesi ieri sera hanno diffuso il video del detenuto di Fatah Yasser Abu Bakr, rilasciato nello scambio con le soldatesse, mentre risponde a una telefonata del presidente dell'Anp Abu Mazen che si congratula per la scarcerazione. Abu Bakr, originario di Jenin, è stato condannato nel 2004 a un totale di 115 anni di carcere per aver armato una cellula terroristica che ha sparato nella hall di un hotel di Netanya nel marzo 2002, ferendo 50 persone e uccidendo una bambina di 9 anni. Nella sparatoria successiva sono stati uccisi un passante e due agenti.
Il ministero della Salute del Libano ha portato a 15 il bilancio dei morti nel sud del paese per mano delle Forze di difesa israeliane. I feriti sarebbero oltre 80.
"Israele non permetterà il passaggio degli sfollati di Gaza verso la Striscia fino a quando non saranno raggiunte intese sul rilascio dell'ostaggio civile Arbel Yehoud", ha affermato un alto funzionario del governo israeliano, citato da Haaretz.
Il ministero della Salute libanese ha aggiornato a 11 morti il bilancio degli scontri nel sud del Libano tra residenti che volevano rientrare nei loro villaggi e le Forze di difesa israeliane. Lo riferisce l'agenzia di stampa Reuters. Pesante anche il bilancio dei feriti che sono saliti a 83.
L'esercito israeliano ha confermato che le truppe hanno aperto il fuoco nel Libano meridionale questa mattina, mentre civili libanesi e sostenitori di Hezbollah cercavano di raggiungere i villaggi dove sono ancora schierate le truppe. Secondo l'Idf, sono stati sparati colpi di avvertimento e aperto il fuoco per "allontanare le minacce" in diverse aree in cui "sospettati si sono avvicinati alle forze". Le autorità libanesi hanno dichiarato che quattro persone sono state uccise, tra cui un soldato, e più di 30 sono rimaste ferite dal fuoco israeliano. "L'Idf rimane schierato nel Libano meridionale, continua a operare in conformità con gli accordi di cessate il fuoco tra Israele e Libano e sta monitorando i tentativi di Hezbollah di tornare nel Libano meridionale. L'Idf opererà contro qualsiasi minaccia posta alle truppe e allo Stato di Israele", aggiunge l'esercito, senza menzionare il soldato libanese.
Le forze libanesi hanno denunciato l'uccisione di un loro soldato a causa del fuoco israeliano. Lo riferisce oggi Haaretz. Le Forze di difesa israeliane (IDF) non si sono ritirate ancora dalle aree nel sud del Libano, come previsto dagli accordi di cessate il fuoco, sostenendo che l'esercito libanese non è ancora pronto a prendere il testimone.
Il primo ministro libanese Najib Mikati ha dichiarato oggi che qualsiasi deviazione dall'accordo di cessate il fuoco da parte di Israele avrà gravi conseguenze. Lo riferisce Haaretz. Mikati ha invitato le nazioni che osservano l'accordo a "contenere l'aggressione di Israele e costringerlo a ritirarsi dai territori che occupa".
Gli operatori umanitari di Gaza affermano che Israele impedisce a decine di migliaia di sfollati di tornare al Nord della Striscia.
Il ministero della salute libanese ha riferito oggi che le forze israeliane hanno sparato contro i civili che tentavano di rientrare nei loro villaggi nel sud del Libano, uccidendo quattro persone e ferendone 31. Lo riferisce Haaretz.
Centinaia di residenti dei villaggi nel sud del Libano stanno cercando di tornare alle loro case oggi, nel 60mo giorno dopo la firma dell'accordo di cessate il fuoco, ma l'esercito israeliano li sta fermando. Secondo l'accordo, le IDF (Forze di Difesa Israeliane) dovrebbero ritirarsi dal Libano oggi e consentire all'esercito libanese di dispiegarsi nell'area, ma Israele ha annunciato che le sue forze rimarranno lì per il momento, poiché l'esercito libanese non è ancora pronto.
Sono tre le persone uccise e 31 quelle ferite dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco oggi contro residenti nel Libano meridionale. Lo riferisce Times of Israel citando il ministero libanese della Sanità. L'Idf aveva avvertito i civili libanesi nel fine settimana di non avvicinarsi alle aree in cui sono ancora schierate le truppe. Venerdì Israele ha dichiarato che le sue forze rimarranno nel Libano meridionale oltre la scadenza odierna per la loro partenza.
Secondo un alto funzionario di Hamas, Bassem Naim, "i palestinesi faranno fallire l'idea di Trump" di mandarli via da Gaza. Naim ha dichiarato all'AFP che il gruppo si oppone fermamente alla proposta del presidente degli Stati Uniti, di trasferire i residenti di Gaza in Egitto e Giordania.
Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas, ha affermato: "Come hanno sventato ogni piano di spostamento e di patrie alternative nel corso dei decenni, anche questa volta il nostro popolo sventerà tali progetti".
Il ministero della Salute libanese ha riferito che è salito a due morti e circa 31 feriti il bilancio dell'intervento dell'esercito israeliano che ha aperto il fuoco contro gli sfollati che hanno sfidato il divieto di rientrare nel Sud del Paese.
L'Idf aveva avvertito i civili libanesi nel fine settimana di non avvicinarsi alle aree in cui sono ancora schierate le truppe. Venerdì Israele ha dichiarato che le sue forze rimarranno nel Libano meridionale oltre la scadenza odierna per la loro partenza.
Per la Jihad islamica palestinese ritiene l'idea di Donald Trump, che vorrebbe 'svuotarè Gaza, portando la popolazione in Egitto e Giordania, "incoraggia i crimini di guerra".
Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, parlando con i giornalisti, afferma che sta facendo pressioni sulla Giordania e l'Egitto affinché accolgano i palestinesi da Gaza e propone un piano per "ripulire il territorio". Trump ha parlato con il Re Abdullah II di Giordania di un allontanamento temporaneo o più lungo dei palestinesi da Gaza perché è un "sito di demolizione".
Trump ha affermato di volere che Egitto e Giordania accolgano i palestinesi dai territori nel tentativo di affermare la pace in Medio Oriente. "Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto", ha detto Trump ai giornalisti.
E' di un morto e 17 feriti il primo bilancio degli scontri al Sud del Libano che, secondo il ministero della Salute di Beirut, sarebbero scaturiti da un attacco di Isreale. Lo si legge in più post su X del Centro per le Operazioni di Emergenza Sanitaria del Ministero della Salute Pubblica del Libano che parla di "attacchi israeliani contro i cittadini mentre cercavano di entrare nelle loro città ancora occupate". Per il ministero, "un cittadino è stato ucciso a Houla e altri nove sono stati feriti e trasferiti all'ospedale governativo di Tebnine dove stanno ricevendo cure. Otto persone sono rimaste ferite a Kfar Kela e sono state trasferite all'ospedale governativo di Marjeyoun dove stanno ricevendo cure".
Israele ha accusato Hamas di due violazioni dell'accordo di cessate il fuoco, giustificando così il suo rifiuto di consentire il ritorno degli sfollati a Nord della Striscia di Gaza. Arbel Yehuda, una donna civile la cui liberazione Israele aveva chiesto per la giornata di ieri, "non è stata rilasciata e la lista dello status" degli ostaggi - vivi o morti - "non è stata presentata" dal movimento palestinese, ha denunciato l'ufficio del primo ministro in un comunicato stampa.