Mercoledì 19 Marzo 2025
ALDO BAQUIS
Esteri

Tregua finita Inferno Gaza

Raid israeliano, oltre 400 vittime "Un’azione coordinata con gli Usa" .

Raid israeliano, oltre 400 vittime "Un’azione coordinata con gli Usa" .

Raid israeliano, oltre 400 vittime "Un’azione coordinata con gli Usa" .

Dopo due mesi di tregua a Gaza, mentre languivano i negoziati indiretti con Hamas per la liberazione di 59 ostaggi, Israele ha improvvisamente rotto gli indugi e ha lanciato un vasto attacco aereo contro l’intera Striscia di Gaza. Il bilancio – secondo stime provvisorie del ministero della sanità di Hamas – è di oltre 400 morti e 700 feriti fra cui un numero cospicuo di minorenni, donne ed anziani.

In un succinto intervento televisivo il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha accusato Hamas di essere responsabile della fiammata di violenza "avendo respinto le proposte giunte dall’emissario Usa Steve Witkoff", relative allo scambio di ostaggi con prigionieri palestinesi e alla definizione di una tregua permanente. "Questo è solo l’inizio – ha detto Netanyahu –. Siamo giunti alla conclusione che per la liberazione dei nostri ostaggi occorre fare ricorso alla forza militare". Una tesi totalmente contestata invece nelle stesse ore dai familiari dei rapiti, precipitati in sentimenti di ansia estrema con la ripresa dei bombardamenti a Gaza. Riferendosi anche al sostegno politico giunto dal presidente Donald Trump Netanyahu ha poi stabilito: "D’ora in poi i negoziati proseguiranno solo accompagnati dal fuoco". Parole che sono state sentite anche a Sanaa: dallo Yemen i ribelli Houthi hanno lanciato ieri un missile verso la base aerea militare di Nevatim, nel Negev. Ma l’aviazione l’ha intercettato in volo. La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, poco dopo l’inizio dei bombardamenti ha ribadito che il presidente Trump è stato chiaro: "Hamas, gli Houthi, l’Iran e tutti quelli che stanno cercando di terrorizzare Israele e gli Stati Uniti pagheranno un prezzo".

L’attacco aereo israeliano è scattato alle 2 di notte e ha colto di sorpresa la popolazione di Gaza. Vi hanno preso parte oltre 80 aerei da combattimento che hanno centrato simultaneamente decine di obiettivi creando ovunque situazioni caotiche. Secondo Israele sono stati presi di mira esponenti politici e militari di Hamas, fra cui dirigenti del suo ufficio politico e responsabili della sicurezza interna. Ma fonti locali aggiungono che sono stati uccisi anche interi clan familiari. Nel rione Daraj è stata centrata la scuola al-Tabiin, che ospitava famiglie di sfollati. Il bilancio è stato di almeno 25 morti. Situazioni di emergenza si sono create inoltre negli ospedali, già vicini al collasso per la totale interruzione degli aiuti umanitari imposta da Israele due settimane fa. Lo staff medico si è rivelato sufficiente per assistere le vittime fra cui spiccavano genitori che tenevano in braccio i loro bambini feriti, ancora in pigiama.

Il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri ha fatto appello ai palestinesi di Gerusalemme est e della Cisgiordania a "sollevarsi contro gli occupanti israeliani". Hamas ha tuttavia assicurato ai Paesi mediatori (Egitto, Qatar e Usa) di sentirsi ancora impegnato negli accordi di tregua in tre fasi siglati all’inizio dell’anno: "È stato Israele ad infrangerli". Il ricorso alla forza militare ha intanto consentito a Netanyahu di reintegrare nel governo il partito di estrema destra Potere Ebraico del ministro Itamar Ben Gvir il cui sostegno sarà determinante per la prossima approvazione della nuova legge finanziaria. Di intesa con Ben Gvir Netanyahu sta inoltre manovrando per liberarsi di due figure scomode: il capo dello Shin Bet (sicurezza interna) Ronen Bar ed il procuratore generale Gali Baharav-Miara. Provvedimenti che stanno suscitando nel Paese estese proteste che vanno ad aggiungersi a quelle già irruenti per la liberazione degli ostaggi.