Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Primo trapianto di rene di maiale su un uomo, l’intervento da record a Boston: “Speranza per migliaia di pazienti”

Ne dà notizia il New York Times: il 62enne sottoposto all’operazione sta bene e presto potrebbe essere dimesso. Giuseppe Feltrin, direttore del Centro nazionale trapianti: “Svolta straordinaria per la ricerca”

Boston, 21 marzo 2024 – Un gruppo di chirurghi di Boston ha trapiantato il rene di un maiale geneticamente modificato su un uomo di 62 anni, con malattia renale allo stadio terminale. È la prima procedura di questo genere mai eseguita, riporta il New York Times.

L'intervento al Massachusetts General Hospital di Boston
L'intervento al Massachusetts General Hospital di Boston

Per gli esperti, una pietra miliare della medicina. L'uomo continua a migliorare, dicono i medici del Massachusetts General Hospital. E in caso di successo del trapianto, la svolta offrirà speranza a centinaia di migliaia pazienti i cui destini dipendono da un organo nuovo. Finora i segnali sembrano promettenti: i reni rimuovono i prodotti di scarto e i liquidi in eccesso dal sangue e il nuovo rene ha iniziato a produrre urina poco dopo l'intervento chirurgico, avvenuto lo scorso fine settimana. Il paziente riesce già a camminare nei corridoi dell'ospedale e potrebbe essere dimesso presto.

Questa prima mondiale apre diverse prospettive. Una nuova fonte di reni "potrebbe risolvere un problema annoso: l'accesso inadeguato dei pazienti appartenenti a una minoranza ai trapianti di rene", ha osservato Winfred Williams, del Mass General, nefrologo curante del paziente. E c'è un altro aspetto: se i reni di animali geneticamente modificati potessero essere trapiantati su larga scala, anche la dialisi "diventerebbe obsoleta", ipotizza Leonardo V. Riella, direttore medico per i trapianti di rene al Mass General.

Il paziente sottoposto a trapianto a Boston, Richard Slayman, supervisore del dipartimento statale dei trasporti, soffriva di diabete e ipertensione da molti anni ed era in cura al Mass General da oltre un decennio. I suoi reni sono andati in insufficienza e da allora è stato in dialisi per 7 anni, ricevendo infine un rene umano nel 2018. Ma anche l'organo donato ha fatto la stessa fine e ha sviluppato altre complicazioni. Quindi Slayman ha ripreso la dialisi nel 2023. Purtroppo però ha avuto gravi complicazioni vascolari e per lui sono cominciati ricoveri ricorrenti, ha spiegato Williams. Infine di nuovo la lista d'attesa per un altro organo. "Stava diventando sempre più scoraggiato, diceva di non poter proprio andare avanti così", ha raccontato il medico. "Ho iniziato a pensare alle misure straordinarie che avremmo potuto adottare", visto anche che "avrebbe dovuto aspettare dai 5 ai 6 anni per avere un rene umano. Non sarebbe stato in grado di sopravvivere".

Quando Williams ha proposto a Slayman di ricevere un rene di maiale, dopo molte domande il paziente ha deciso di procedere. "L'ho visto - ha detto l'uomo in una dichiarazione fornita dall'ospedale - non solo come un modo per aiutarmi, ma come un modo per dare speranza a migliaia di persone che hanno bisogno di un trapianto per sopravvivere". I medici ora continueranno a monitorarlo per eventuali segni di rigetto.

Il primo trapianto sull'uomo di un rene di maiale geneticamente modificato "è un risultato molto importante della ricerca, che apre a nuovi orizzonti, che si inserisce in un percorso di ricerca complessivo che tutta la comunità scientifica trapiantologica sta svolgendo anche in Italia e che va nella direzione di aiutare i pazienti in lista d'attesa. In Italia sono più di 6mila le persone che attendono un rene". Così all'Adnkronos Salute il cardiochirurgo Giuseppe Feltrin, nuovo direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt), commenta la notizia dell'intervento realizzato a Boston. Si tratta di una ricerca "innovativa, che si affianca a quella esistente, nell'obiettivo di offrire una opportunità di trapianto in più ai nostri pazienti. È una speranza per il futuro, una strada che potrà essere percorsa e validata", ha concluso sottolineando che "oggi abbiamo però ancora bisogno delle donazioni, di cui va ribadita sempre l'importanza e dobbiamo ricordare a tutti di esprimersi rispetto alla volontà di donare".