Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

TikTok, Senato Usa vieta app a tutti i dipendenti federali

Ora il progetto di legge dovrà essere approvato dalla Camera. Pompeo: "Via applicazioni cinesi dagli app store americani"

TikTok (Ansa)

New York, 6 agosto 2020 - Il Senato Usa ha approvato all'unanimità  la legge che vieta l'uso dell'app cinese Tik Tok ai dispositivi di tutti i dipendenti federali. L'app era finita sotto il tiro dei legislatori e dell'amministrazione Trump in seguito alle preoccupazioni manifestate dall'intelligence americana riguardo il rischio di un "eccessivo controllo" negli Usa delle tecnologie da parte delle 'big tech' cinesi. Ora il progetto di legge dovrà essere approvato dalla Camera, controllata dai dem, prima di approdare sulla scrivania di Donald Trump. Il testo non proibisce solo ai dipendenti del governo Usa, ma anche agli eletti, ai dipendenti del Congresso e ai responsabili o dipendenti di imprese pubbliche, di scaricare o utilizzare TikTok o qualsiasi altra app sviluppata da ByteDance sugli apparecchi forniti dal governo Usa o da una agenzia governativa. Uniche eccezioni le attività legate alla cyber sicurezza, all'intelligence o all'applicazione della legge e di misure disciplinari.

"Reti pulite"

Nel frattempo, il segretario di Stato Mike Pompeo ha lanciato "Clean network" (Reti pulite), una delle operazioni più vaste e ambiziose lanciate dall'amministrazione Usa per alzare un muro contro l'hi tech cinese negli Stati Uniti, sullo sfondo della nuova guerra fredda con Pechino che Donald Trump alimenta come arma per la propria rielezione alla Casa Bianca. L'obiettivo più immediato è rimuovere dagli 'app store' le applicazioni cinesi "non affidabili", come ha chiesto lo stesso Pompeo alle società americane illustrando la nuova 'crociatà. "Con le loro aziende madri basate in Cina, app come TikTok, WeChat ed altre sono una minaccia significativa per i dati personali dei cittadini americani, oltre che strumenti di censura in mano al partito comunista cinese", ha spiegato il capo della diplomazia Usa. Intanto, negli scorsi giorni Donald Trump ha dato 45 giorni di tempo a Microsoft per trattare l'acquisto di TikTok negli Stati Uniti con la minaccia altrimenti di bandirlo. L'amministrazione Usa intende anche impedire a produttori di smartphone come "Huawei ed altri venditori inaffidabili" di preinstallare o rendere disponibili per il download su dispositivi cinesi popolari app americane. "Non vogliamo che le aziende siano complici delle violazioni dei diritti umani di Huawei o dell'apparato di sorveglianza del Partito comunista cinese", ha dichiarato Pompeo.

Ma il piano va oltre app e smartphone e prevede anche restrizioni sui provider cinesi di cloud per immagazzinare i dati. "Proteggeremo le informazioni personali più sensibili degli americani e la nostra proprietà intellettuale più preziosa, comprese le ricerche sul vaccino contro il Covid, vietando l'accesso nei sistemi basati su cloud gestiti da società cinesi come Alibaba, Tencent ed altre",, ha sottolineato il segretario di Stato. Alibaba e Tencent (proprietaria di WeChat) hanno cloud centre in Virginia e nella Silicon Valley. Gli Usa vogliono anche ad impedire a Huawei e altre compagnie cinesi di costruire reti telefoniche come il 5G o cavi sottomarini per la trasmissione dei dati tra gli Stati Uniti e il resto del mondo, ricordando che oltre 30 Paesi sostengono la strategia americana.

Ministrero degli Esteri cinese: "Assurdo e ridicolo"

Immediata la risposta del Dragone. "Reti pulite" è un'azione "arbitraria" in contrasto con i principi del mercato, che mira a preservare il dominio degli Usa nel settore dell'alta tecnologia, ha accusato il portavoce del Ministero degli Esteri Wang Wenbin. "Gli stessi Stati Uniti hanno innumerevoli macchie, eppure parlano di una cosiddetta 'rete pulita'. Questo è assurdo e ridicolo", ha detto Wang, citando il programma di sorveglianza dell'americana Nsa, chiamato Prism.

Tiktok, primo "data centre" europeo

Proprio oggi TikTok ha annunciato invece di voler aprire con un investimento di 500 milioni di dollari un "data centre" in Irlanda - il primo in Europa - che raccoglierà i dati dei suoi utenti europei: finora video, messaggi e altri dati degli utenti sono stati archiviati negli Stati Uniti, con una copia in backup a Singapore.