Manila, 15 settembre 2018 - Il supertifone Mangkhut (localmente denominato Ompong), il più violento degli ultimi anni, si è abbattuto questa notte sul nord delle Filippine, con venti a 185 chilometri orari e raffiche di 330. Nonostante migliaia di sfollati, e le precauzioni prese nei giorni scorsi dalle autorità di Manila, si registrano già le prime vittime: almeno 13, secondo fonti ufficiali. Morti due soccorritori, un 13enne ed una famiglia di quattro persone, nelle province settentrionali di Benguet e Nueva Vizcaya. Altre cinque persone hanno perso la vita nei pressi di Baguio City, dove risultano anche cinque dispersi. Il cadavere di una ragazzina è stato rinvenuto sotto un ponte nella città di Pasig, vicino a Manila.
Evacuate finora 87 mila persone. Ma lungo la traiettoria di Mangkhut vivono almeno 4 milioni di abitanti, e in molti sono a rischio, avendo cercato riparo in rifugi di fortuna.
Già inagibile l'aeroporto di Tuguegarao, nella provincia settentrionale di Cagayan, manca anche la corrente elettrica all'80 per cento delle aree colpite. Il bilancio dei danni è del tutto provvisorio e la protezione civile non è ancora in grado di fornire dati certi.
Inondazioni e frane. Onde alte sei metri Mangkhut si è abbattuto sulla città di Baggao, nel nord-est, sabato all'1.40 (in Italia erano le 19.40). L'allerta era massima già da giorni, l'intensità dei venti aveva spinto il governo a lanciare un allarme per possibili onde alte fino a 6 metri, accompagnate da inondazioni e frane.
Da stamane l'occhio del tifone si sta dirigendo si verso il mare dalla provincia di Ilocos Norte, sulla punta nord-occidentale del Paese, dove si è indebolito, con venti massimi di 170 chilometri orari e raffiche fino ai 260.
La tempesta, al suo passaggio, ha distrutto i raccolti di riso e mais e ha lasciato tante case senza tetti. Molte abitazioni, quasi 48 mila case, in quelle zone sono fatte di materiali leggeri e non resistenti ai venti di Mangkhut. Il presidente Rodrigo Duterte ha partecipato a una riunione d'emergenza con Ricardo Jalad, il capo della Protezione civile per fare il punto della situazione.
The impact of #OmpongPH. Crops were damaged in Ilagan, Isabela due to intensified rains and winds after the typhoon made its landfall. pic.twitter.com/amKFy56DpK
— Philippine Red Cross (@philredcross) 15 settembre 2018
La tempesta adesso punta verso Hong Kong, che si prepara con un allerta 8 (su una scala di 10). Le città come Lei Yue Mun e Tai O hanno programmato piani di evacuazione e rifugi per più di mille residenti. Domenica saranno sospesi i voli.
Today, Red Cross teams are assessing damage and trying to reach communities cut off by floods from Typhoon #Mangkhut #OmpongPH in the Philippines. There's a surprise about 11 seconds in. But nothing holds @philredcross back. 💪🏼 pic.twitter.com/2VVbjM89Nc
— IFRC Asia Pacific (@IFRCAsiaPacific) 15 settembre 2018
Il South China Morning Post riferisce che anche la Cina sta rafforzando le difese di due centrali nucleari, quelle di Yangjiang e Taishan, che si trovano in teoria sul percorso previsto di Mangkhut.