Londra, 9 novembre 2022 - Oggi parte la quinta stagione di The Crown ma, prima ancora che vada in scena il primo episodio, è già stata stroncata da buona parte della critica. I giornali inglesi l’hanno definita "uno spiacevole ri-lavaggio dei panni sporchi reali in pubblico", ovvero un inutile rivangata dei peccati dei Windsor "al solo scopo di solleticare l’interesse lascivo dell’audience".
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Altri hanno incolpato la serie di aver inventato avvenimenti completamente fittizi, che il pubblico potrebbe invece interpretare come veri. A partire dalla velata offerta di Carlo all’allora primo ministro John Major, dicendosi pronto a sostituire la regina se questa venisse convinta ad abdicare. Major si è talmente stizzito quando ha saputo della trama che ha diramato una smentita ufficiale, definendo l’aneddoto "un barile di menzogne". In un momento in cui la gente si sente particolarmente vicino alla famiglia reale dopo la morte della regina a settembre di quest’anno, sono in tanti ad aver accusato Peter Morgan, il creatore della serie, di aver sbagliato tono. Il Telegraph, da sempre vicino a Palazzo, ha titolato: "Peter Morgan aveva iniziato The Crown come una lettera d’amore alla Regina, ma in questa serie ha la penna avvelenata" e gli da due stelle su cinque. Lo stesso fa anche il Guardian, al polo opposto politicamente e decisamente poco filo-monarchico, che accusa Morgan di aver creato una serie "noiosa, con personaggi che sembrano cartoni animati" e gli refila altre due stelle su cinque.
La serie è basata negli anni ’90, quando la famiglia reale attraversa alcuni dei momenti più difficili della sua recente storia. Ci sono i divorzi multipli di quasi tutti i figli della regina (con l’eccezione dell’ultimo, Edoardo) e soprattutto c’è la grande tragedia della morte di Diana, dopo un divorzio difficile dall’erede al torno Carlo. Ci sono anche i diversi tradimenti, da parte di Carlo con Camilla (si rivisita il famoso ’tampaxgate’, particolarmente imbarazzante per il neo-re e la neo-regina consorte) e da parte di Diana con diversi compagni, tra cui il chirurgo Hasnat Khan e il cavaliere James Hewitt.
Sono tempi grigi per la regina, che nel 1992 dichiara il suo annus horribilis dopo l’incendio del castello di Windsor ed è anche il momento in cui verrebbero a galla gli altarini di Filippo. Nella serie il duca d’Edimburgo, impersonato da Jonathan Pryce, tradisce la Sovrana con Penny Knatchbull, ovvero Lady Romsey, ovvero la Contessa di Mountbatten e Burma, moglie di un caro amico dell’ora Re Carlo III, nonché figlioccio di Filippo stesso. Palazzo Reale ha sempre smentito voci della liaison tra i due, ma è vero che persino la regina usava Penny come arma per convincere il marito testardo.
Il fatto è che la serie si prende molte libertà con la realtà e non avverte il pubblico di essere una fiction, come invece sempre di più chiedono a Netflix di fare, prima tra tutte l’attrice Judi Dench che vorrebbe la scritta "Questa è una fiction" prima di ogni episodio. Pur rimanendo ricca ed elegante, la serie avrebbe meno glamour delle precedenti e la stella è senza dubbio Elizabeth Debicki, una principessa Diana particolarmente convincente. Ma nel voler rivisitare episodi dubbi dei Windsor, sia come gusto, sia come veridicità, la quinta stagione di The Crown ha lasciato molti inglesi indignati e sono in tanti ad aver deciso di non volerla neanche guardare, per rispetto alla regina e per punire Netflix con dei rating bassi.