Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

“Ho sparato per 500mila rubli. Arruolato con un post anonimo”. Gli interrogatori ai presunti terroristi di Mosca

I canali Telegram vicini ai servizi di sicurezza russi stanno rilanciando video. Ma sulle informazioni riportate non vi è alcuna conferma ufficiale

Strage a Mosca: mamme davanti al Crocus e un frame di un video rilanciato dai canali Telegram vicini ai servizi di sicurezza russi

Strage a Mosca: mamme davanti al Crocus e un frame di un video rilanciato dai canali Telegram vicini ai servizi di sicurezza russi

Mosca, 23 marzo 2024 - “Cosa facevi al Crocus?”. “Sparavo”. “Per cosa?”. “Per soldi”. Il dialogo è trattato da un video rilanciato dai canali Telegram vicini ai servizi di sicurezza russi. Sono interrogatori di sospettati e arrestati per la strage al Crocus City hall di Mosca? Così vengono presentati, ma al momento non vi è alcuna conferma ufficiale. 

Strage al Crocus di Mosca e video su Telegram

Notte. Un uomo è inginocchiato faccia a terra all’aperto, chi lo interroga registra tutto con uno smartphone. La scena viene rilanciata via video dai canali Telegram Mash e Baza.  Chi è quell’uomo? Viene presentato come un 19enne, arrestato nella regione di Bryansk, per i servizi stava scappando. Nella città al confine con la Bielorussia, a dicembre 2023, una studentessa aveva aperto il fuoco in una scuola, prima di suicidarsi.

“Interrogatori dei sospetti”

Altro video. Questa volta la scena è ambientata di giorno, anche questa volta si vede un uomo con la faccia a terra, di lui si dice che è originario del Tagikistan. Sempre secondo quelle stessi fonti, l’uomo avrebbe confessato di aver sparato al Crocus con la promessa di ricevere 500mila rubli.

Strage al Crocus: cosa sappiamo del reclutamento

Ma come sono stati ‘reclutati’ gli uomini della strage? Anche in questo caso, le notizie filtrano sui social, senza però alcuna conferma ufficiale. Dobbiamo tornare al presunto interrogatorio dell’uomo che parla dei 500mila rubli. Dichiara di aver risposto a un post anonimo sul servizio di messaggistica crittografata Telegram. Un altro si esprime in lingua russa, spiega di essere arrivato dalla Turchia il 4 marzo e di essere stato ‘arruolato’ dall’aiutante di un predicatore seguito su Telegram. Insomma, come si può ben comprendere, tutte le notizie sono frammentarie e da verificare.

L’agenzia Tass ha poi rilanciato un resoconto sui video.