Roma, 18 febbraio 2023 - In Turchia e Siria continua la triste conta dei morti del devastante terremoto del 6 febbraio scorso, ma intanto si registra un altro piccolo miracolo: tre persone sono state estratte vive dopo ben 296 ore sotto le macerie di un edificio crollato a Hatay, uno dei centri più colpiti dal sisma nel sud della Turchia. Si tratta di una famiglia siriana composta da padre, madre e bambino. Purtroppo poi il piccolo è deceduto per la grave disidratazione.
Il bilancio delle vittime, purtroppo destinato ad aumentare ancora per l'alto numero di dispersi, ha superato quota 46mila. In Turchia sono 40.642, ha reso noto l'Autorità per la gestione dei disastri e delle emergenze (Afad). Tra loro anche il 31enne calciatore ghanese Christian Atsu, che giocava nel'Hatayspor. Dopo giorni di ricerche, il suo corpo è stato ritrovato tra i resti del condominio in cui viveva a Hatay. Sono invece 5.800 i morti in Siria, da dove da giorni non si hanno notizie. Molte vittime non hanno potuto ricevere i riti di sepoltura data l'enormità del disastro.
Il soccorritore spagnolo: "Case demolite con la gente sotto"
E oggi si chiude anche la missione dei vigili del fuoco italiani impegnati nelle operazioni di soccorso in Turchia. Il secondo contingente composto da 46 uomini partirà stasera dagli aeroporti di Adana e Hatay. L'operazione, coordinata dal Dipartimento di Protezione Civile, nell'ambito del Meccanismo Europeo di Protezione Civile, era iniziata il 6 febbraio con l'invio del primo contingente, che ha operato ad Antiochia fino al 12 febbraio, quando è stato sostituito dal secondo contingente di vigili del fuoco oggi al rientro.