Martedì 16 Luglio 2024

Terremoto in Marocco di magnitudo 7, oltre 2.000 morti. Epicentro vicino a Marrakech. Come stanno gli italiani

Il bilancio provvisorio della devastante scossa. Tajani: “Circa 200 italiani presenti, per ora nessun ferito”. Danneggiate anche le antiche mura della città

Rabat, 9 settembre 2023 – Una forte scossa di terremoto - magnitudo 7 della scala Richter - ha colpito la regione di Marrakech, in Marocco, provocando sino ad ora  2012 morti e 2059 feriti accertati (ma il conteggio è destinato ad aggravarsi).

La terra ha tremato venerdì sera alle 23.11. Dopo una distesa di distruzione, morti, feriti, dispersi. E il bilancio del disastro continua a salire. Numerosi i messaggi di vicinanza e solidarietà dei leader mondiali, tra gli altri quello della premier Giorgia Meloni che ha manifestato “la piena disponibilità dell'Italia a sostenere il Marocco in questa emergenza”. E il vicepremier e ministro degli Esteri AntonioTajani conferma: “Circa 200 italiani presenti, per ora nessun ferito”.

L’epicentro

L'epicentro è stato localizzato al centro del paese, a 16 chilometri del villaggio Tata N'Yaaqoub, nel municipio di Ighil, 72 chilometri a sud-ovest di Marrakech. La scossa però è stata sentita lungo tutta la dorsale dell'Atlante, a Merzouga, una delle porte del deserto, Taroudant, Essaouira e Agadir e dall'altro versante della catena montuosa a Casablanca, fino a Rabat. Il movimento ondulatorio è durato circa 30 secondi. Ingenti i danni materiali. Sono state mobilitate le forze dell'ordine, la protezione civile e il personale medico e paramedico per predisporre un eventuale piano di emergenza.

MOROCCO-QUAKE
MOROCCO-QUAKE

Le operazioni di salvataggio

Le squadre di soccorso in azione nelle zone colpite dal sisma. Operazioni complicate per le difficoltà a raggiungere le aree più colpite dal sisma a causa dei danni e dei blocchi presenti lungo le strade. A renderlo noto è l'emittente statale Al Aoula. 

I monumenti danneggiati 

Il potente sisma ha danneggiato parte delle storiche mura della città di Marrakesh. Erette intorno al 1120, per difendere la città dagli attacchi delle tribù berbere del sud, le mura sono lunghe 10 chilometri e contano 18 porte. A dare la notizia dei danni alle storiche mura è l'emittente televisiva statale Al Aoula.

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Michel: “Ue pronta pronta a sostenere il Paese”

"Notizie tremende" quelle che seguono in queste ore il devastante terremoto in Marocco. "I miei pensieri vanno a tutte le persone coinvolte nella tragedia e ai soccorritori che svolgono le operazioni di ricerca". Lo ha scritto su Twitter/X il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. "L'Ue - ha aggiunto - è pronta a sostenere il Marocco in questi momenti difficili".

Meloni: “L’Italia pronta ad aiutare”

"Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, oggi a Nuova Delhi per il Vertice G20, ha appreso con dolore il tragico bilancio del devastante terremoto che ha colpito il Marocco”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi. “Meloni - si spiega - ha espresso vicinanza e solidarietà al primo ministro Aziz Akhannouch, ai familiari delle vittime e al popolo marocchino, manifestando la piena disponibilità dell'Italia a sostenere il Marocco in questa emergenza”.

Tajani: “Circa 200 italiani presenti, per ora nessun ferito”

"Al momento non abbiamo notizie di italiani feriti, né vittime, quindi le cose per i nostri connazionali potrebbero essere andate in modo migliore rispetto ai tanti marocchini purtroppo deceduti". Lo ha detto oggi il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a La7. Il ministro ha spiegato che "circa 200 italiani erano al momento delle scosse in quella parte del Marocco" colpita dal sisma, l'area di Marrakech. "Ambasciata e consolati si sono subito mobilitati, dall'Unità di crisi sono stati inviati messaggi a tutti gli italiani" nel Paese.

Intanto, “la Farnesina, con l'ambasciata d'Italia in Marocco e il Consolato generale d'Italia a Casablanca, monitorano la situazione e sono in contatto con le autorità locali. Per qualsiasi emergenza o segnalazione è possibile contattare l'Unità di Crisi al numero +39 06 36225". E' quanto si legge in un messaggio postato su Twitter/X dal ministero degli Esteri.

Il rientro degli italiani

"E' ancora molto presto per decidere" cosa fare per il rientro degli italiani dai luoghi colpiti dal terremoto in Marocco, "ma in caso di necessità faremo quanto fatto ad esempio a Rodi, in Grecia, in occasione degli incendi", ovvero "organizzare desk negli aeroporti della nostra rappresentanza diplomatica per assistere e accompagnare i nostri connazionali affinché possano rientrare". E' quanto ha spiegato Tajani al Tg1. "La nostra diplomazia è al lavoro, siamo pronti a fare tutto quanto è necessario per assistere i nostri connazionali e lo stesso Marocco in caso di bisogno”.

Italiani bloccati in Marocco

"Siamo preoccupatissimi, siamo bloccati fuori dall'hotel sul passo Tizi n'test e la strada è sbarrata da una frana da entrambe le parti. Ora ci stiamo incamminando verso Agadir, sono trenta chilometri per fortuna in discesa ma dobbiamo a sbrigarci perché inizia a fare caldo”. A riferirlo è una turista italiana in vacanza in Marocco col marito e il figlio 15enne sorpresi dal sisma della notte scorsa mentre erano in hotel sulle montagne dell'Atlante.

La Croce rossa

La risposta al terremoto che ha colpito il Marocco potrebbe richiedere «mesi, se non anni». Lo ha detto in una nota Hossam Elsharkawi, direttore regionale della Federazione internazionale della Croce Rossa per il Medio Oriente e il Nord Africa. L'organizzazione “si sta mobilitando per sostenere la Mezzaluna Rossa marocchina", ha aggiunto.

Servono medicine e coperte

Anche il mondo cattolico è ampiamente mobilitato. Come forma di aiuto immediata, la Conferenza episcopale italiana ha deciso lo stanziamento di trecentomila euro dai fondi dell'otto per mille, mentre la Caritas avverte: "servono medicine e coperte, bisogna fare presto. Noi le porteremo assieme a kit igienici, le coperte servono per il freddo che scende la sera”. I primi aiuti dall'Italia intanto sono già partiti. Attraverso il progetto Arca un furgone con beni di prima necessità, come brandine e kit igienico sanitari, ma anche omogeneizzati e pannolini, si è messo in viaggio da Milano.