Marrakech, 10 settembre 2023 - Il Marocco piange oltre 2 mila vittime del terremoto di venerdì scorso. Ma mentre la terra non smette di tremare e la macchina dei soccorsi è al lavoro per aiutare le persone, è già partita la conta dei danni che purtroppo annovera anche la moschea di Tinmel. Il capolavoro dell'arte sacra marocchina del XII secolo sulle montagne dell'Atlante è infatti ridotto a un cumulo di macerie.
Più volte restaurata, questa gioiello architettonico ha attirato l'interesse dell'Unesco, senza tuttavia essere mai stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità. Situata a 100 km da Marrakech, la moschea di 'Tinmel', nome che in berbero significa Scuola, fu costruita nel 1147 su un colle sopra quella che, all'inizio, fu la capitale della dinastia degli Almohadi e la roccaforte del suo leader spirituale Mehdi Ben Toumerte. Abbandonata per molti anni, era stata restaurata all'inizio degli anni Duemila.
Di tanta bellezza per oramai non resta in piedi quasi niente, come dimostra il confronto tra le immagini di prima e dopo il sisma. "Dopo un disastro come questo qui, la cosa più importante è preservare vite umane. Ma bisogna programmare subito anche la seconda fase, che prevede la ricostruzione delle scuole e dei beni culturali colpiti dal sisma", ha scritto Eric Falt, direttore regionale dell'Ufficio Unesco per il Maghreb, in un comunicato.
Facendo una prima valutazione dei danni, l'Unesco ha espresso "il desiderio di comprendere meglio l'impatto del disastro". "Possiamo già dire che sono molto più importanti di quanto ci aspettassimo. Abbiamo notato crepe significative sul minareto della Koutoubia, la struttura più emblematica, ma anche la distruzione quasi completa del minareto della moschea Kharbouch sulla piazza Jama El Fnaa. Anche le mura della città sono state danneggiate in più punti. Il quartiere ovviamente più colpito però è il Mellah (ex quartiere ebraico)".