Martedì 16 Luglio 2024

Terremoto in Marocco: in salvo 400 italiani nel Paese. La testimonianza: “Noi bloccati sui monti dell’Atlante”

La Farnesina rassicura sui nostri connazionali. il ministro Tajani: “Chi vuole partire vada agli aeroporti di Casablanca o di Rabat”. Le testimonianze di chi lavora a Marrakesh

Roma, 9 settembre 2023 – La Farnesina ha fatto sapere che stanno tutti bene i 400 italiani attualmente in Marocco, colpito dal violentissimo forte terremoto della notte scorsa. Duecento presenti nell’area del sisma sono stati segnalati e contattati questa mattina, altri 200 che partecipavano a una convention aziendale sono stati raggiunti dall’Unità di crisi della Farnesina al pomeriggio. “L'Ambasciata e i consolati sono operativi. Insieme alla nostra unità di crisi diamo notizie minuto per minuto e informiamo tutti gli italiani sul da farsi – ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani –. Ora non devono andare all'aeroporto di Marrakech, ma è bene che vadano, se vogliono ripartire, agli aeroporti di Casablanca o di Rabat perché l'aeroporto di Marrakech è intasato". 

Raccomandazione ribadita anche dall'ambasciatore a Rabat, Armando Barucco. "Stiamo ricevendo molte richieste per partire anticipatamente ma i voli sono ovviamente tutti pieni", ha riferito ai microfoni di RaiNews 24 suggerendo di tener presente "altri scali" perché i collegamenti nelle zone più' colpite dal sisma sono saltati. "Per qualsiasi emergenza o segnalazione è possibile contattare Unità di Crisi al numero +39 06 36225", scrive poi la Farnesina su X. 

Crolli a Marrakesh dopo il terremoto di magnitudo 6.8 (Ansa)
Crolli a Marrakesh dopo il terremoto di magnitudo 6.8 (Ansa)

La famiglia bloccata sull’Atlante

"Siamo preoccupatissimi, siamo bloccati fuori dall'hotel sul passo Tizi n'test e la strada è sbarrata da una frana da entrambe le parti", racconta una turista italiana in vacanza in Marocco col marito e il figlio 15enne sorpresi sisma mentre si trovavano sulle montagne dell'Atlante. “Sono arrivate le ruspe che stanno lavorando per liberare la strada. Non so se ce la faranno entro la sera, speriamo. Credo che passeremo un'altra notte in macchina altrimenti, se sarà libero il passaggio, scenderemo a valle con la macchina”, dice la donna che questa mattina aveva ipotizzato di Incamminarsi “verso Agadir” a piedi perché – aveva detto – “ci sono state altre scosse” e “la mia paura è che venga giù la montagna". “Intanto vediamo di scendere, poi vedremo. Siamo stanchi...».

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Il racconto del ristoratore

Il Marocco è una uno dei Paesi che ha visto crescere notevolmente i flussi turistici in questi ultimi anni. I viaggiatori italiani arrivati nel mese di giugno sono stati 27.541 in aumento del 4,3% rispetto ai 26.393 dello stesso mese del 2022. La meta più gettonata è sicuramente Marrakesh, dove alcuni nostri connazionali vivono e lavorano. Uno di loro, Giancarlo Passaro, titolare del locale La Bottega, ha raccontato ad Askanews la notte di paura.

"Verso le 11 meno un quarto, abbiamo sentito una grossissima scossa, ha iniziato tutto a tremare, mi trovavo nel locale che gestisco che è nella città nuova, all'improvviso i miei collaboratori e i clienti hanno iniziato a correre in strada. Il locale si trova davanti alla chiesa cattolica, il campanile ha iniziato a oscillare – riferisce l'uomo –. Ci siamo trovati tutti in strada, non abbiamo gli stessi problemi della medina perchè abbiamo più spazio. In medina le strade sono strette con le case una attaccata all'altra. Le mura della città sono danneggiate e molte case sono implose. Poi c'è stata anche una scossa di assestamento, nessuno è rientrato, siamo stati fuori, io sono rientrato a casa molto tardi e non abbiamo dormito. Abbiamo paura che arrivi ancora qualcosa, è stata una brutta esperienza. Grazie a Dio stiamo tutti bene, ma è ancora difficile comunicare perché le linee sono interrotte".

L’imprenditore: “Resto qui per dare una mano”

Ha deciso di restare a Marrakesh per vedere se riesce “a fare qualcosa per aiutare chi soffre” Mimmo D'Angelo, imprenditore della moda, che si trovava nella sua casa di vacanza fuori dalla medina. “Ora non credo sia la scelta giusta andarsene di qui – racconta all'Ansa – provare a rientrare in Italia, come molti connazionali di cui sento parlare, vorrebbe solo dire infilarsi consapevolmente nel caos. Vediamo se riesco a fare qualcosa per aiutare chi soffre”. Il terremoto lo ha sorpreso, a fine giornata, quando era “addormentato già da un po’” . “Tutto nella mia stanza si muoveva, per fortuna viviamo in una casa moderna è stato come rivivere il terremoto in Irpinia, la stessa violenza – continua D’Angelo, che con Luca Lucchetti è titolare di ‘Fg, Flanella grigia’ negozio con sartoria a Roma e Milano –. Ho svegliato il mio compagno e ci siamo messi in salvo a ridosso di una parete portante”. “In casa c'erano anche altri ospiti, ho capito solo dopo che erano usciti in strada – aggiunge –. Ma la cuoca che lavora da noi è rientrata subito al suo paese d'origine, Amizmiz, sulla catena dell'Atlante, a pochi chilometri dall'epicentro del sisma” dopo aver saputo che “sua cugina non è riuscita a salvarsi. È rimasta schiacciata sotto il peso delle macerie di casa”.