Roma, 10 settembre 2023 – In Marocco l'emergenza potrebbe durare anni. A lanciare l'allarme dopo il terremoto di magnitudo 7.0 (6.8 secondo altre rilevazioni) è la Croce Rossa. Il bilancio del sisma è terribile e in continuo peggioramento: 2.122 i morti e 2.421 i feriti, di cui moltissimi in gravi condizioni. E una nuova scossa è stata avvertita questa mattina a Marrakech: magnitudo 4.5. Un’altra intorno a mezzogiorno, questa volta a sud della città e di magnitudo 3.9.
In ginocchio la città vicina all'epicentro, crollate antiche mura e un minareto. Devastata la kasbah nella Medina. Il maggior numero di morti a causa del terremoto in Marocco è stato segnalato nella provincia di Al-Haouz, area dell'epicentro, secondo dati ufficiali. Nella provincia, riporta la Bbc, sono state segnalate quasi 1.300 vittime. Nella seconda provincia più colpita, quella di Taroudant, i morti sono 450.
Un uomo è stato estratto vivo a Moulay Brahim, un villaggio sulle montagne dell'Atlante tra quelli particolarmente devastati dal sisma. Si scava a mano e con qualsiasi mezzo disponibile tra i detriti di quelle che solo due giorni fa erano case e ora, per molti, sono diventate tombe. Le piccole ruspe lavorano senza sosta tra i vicoli della Medina di Marrakech che si svuota pian piano degli ultimi turisti che vengono trasferiti negli alberghi della città nuova. A Gueliz, il quartiere nato sotto il protettorato francese, gli edifici hanno retto al terremoto. Migliaia di famiglie hanno trascorso la notte all'aperto in accampamenti improvvisati, allineati sull'erba fuori dalle mura della medina, dormendo sotto le palme per la paura di rientrare nelle case ancora in piedi.
Più di 300.000 persone a Marrakech e nei dintorni hanno bisogno di aiuto. Ad affermarlo è l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, sottolineando che "sta monitorando attentamente la situazione ed è pronto a fornire supporto".
In precedenza l'Onu si è detta pronta ad "assistere il Governo del Marocco nei suoi sforzi per aiutare la popolazione colpita". Sono almeno 400 gli italiani nella zona colpita. "Stanno tutti bene" fa sapere la Farnesina che è al lavoro per assisterli. "Servono coperte e medici. Il mondo pronto a portare aiuti e assistenza" affermano dalla Croce Rossa.
Intanto fonti della Farnesina fanno sapere che il rientro degli italiani procede in maniera graduale e regolare, ricordando che i voli sono cominciati già ieri sera.