Bucarest, 16 settembre 2024 - Europa centrale e orientale sono sconvolte da una drammatica alluvione, che ha causato almeno 15 morti. Dalla Polonia alla fino al Mar Nero, morti, feriti e distruzione. La tempesta Boris ha fatto sette vittime nel sud-est della Romania, hanno annunciato domenica i servizi di emergenza, che hanno segnalato anche la scomparsa di una persona. "In seguito all'episodio meteorologico dei giorni scorsi", si registra un nuovo decesso nella regione di Galati, dove sono già morte cinque persone a causa delle alluvioni, si legge in un comunicato. Quattro persone hanno perso la vita in Polonia e tre in Austria. Nella Repubblica ceca risultano scomparse sette persone e si registra una vittima. Anche l’Italia sta per tornare nel mirino di una pesante ondata di maltempo, con una depressione che insisterà sullo Stivale almeno fino a venerdì.
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La polizia polacca ha dichiarato che quattro persone sono state trovate morte nelle aree colpite dalla tempesta Boris, che ha investito anche altri Paesi dell'Europa centrale. "Abbiamo quattro morti nelle aree colpite dal disastro", ha dichiarato all'Afp Katarzyna Nowak, portavoce della polizia polacca, anche se le cause esatte del decesso non sono ancora state determinate. Sale anche il bilancio in Austria: ora è di tre vittime.
Nei Balcani sono sotto stretta osservazione i fiumi che attraversano i Paesi della regione, a cominciare da Danubio e Sava - tra i maggiori corsi d'acqua europei - il cui livello è in continua crescita a causa delle piogge incessanti. Le piogge sono arrivate da giorni anche nei Balcani ma finora non si registrano particolari criticità o situazioni di emergenza. Dopo Vienna, Bratislava e Budapest, il Danubio tocca Belgrado e parte della Serbia, per segnare poi tratti della frontiera tra Romania e Bulgaria, prima di sfociare nel Mar Nero. Anche la Sava - che è tra i maggiori affluenti del Danubio e che attraversa Slovenia, Croazia con la capitale Zagabria, Bosnia-Erzegovina e Serbia dove a Belgrado confluisce nel Danubio - registra una piena crescente ed è sotto osservazione costante. Le piene dei due grandi fiumi nella regione balcanica sono attese per i prossimi tre-quattro giorni, e i servizi di protezione civile sono in allerta in particolare in Croazia e in Serbia, dove si temono possibili esondazioni. A causa della piena del Danubio e delle inondazioni in Austria, riferiscono i media regionali, sono state sospese alcune crociere in corso sul grande fiume, con tappe in Slovacchia, Ungheria, Serbia, Romania. I Balcani furono colpiti da disastrose alluvioni nel maggio 2014 con decine di vittime e danni ingenti.
Il ciclone Boris - spiega 3bmeteo in un articolo sul sito "si è formato attraverso una combinazione di fattori atmosferici che hanno coinvolto non solo l'umidità proveniente dal Mediterraneo, ma anche quella dal Mar Nero, creando un sistema particolarmente intenso e con effetti alluvionali". E ancora: "La massa d'aria fredda di origine artica, rara per il periodo e per il clima attuale, portandosi sull'Europa meridionale, ha generato un minimo di bassa pressione sul golfo di Genova che si è poi spostato verso l'Europa centrale, alimentato da questo afflusso continuo di umidità". Altra caratteristica - spiegano gli esperti "è la lenta evoluzione della bassa pressione che è rimasta intrappolata a causa della presenza di anticicloni ai suoi fianchi. Questa combinazione ha generato enormi quantità di precipitazioni".
Drammatiche le immagini che arrivano dalla Polonia, dove interi paesi sono stati spazzati via dall'acqua.
Sale il bilancio in Repubblica Ceca: almeno una persona ha perso la vita mentre altre sette risultano disperse per frane e alluvioni innescate dalla tempesta. Lo rendono noto le autorità di Praga.
L'Austria orientale è in ginocchio a seguito della forte ondata di maltempo. Particolarmente colpita la Bassa Austria. Le piogge incessanti hanno causato l'innalzamento repentino dei corsi d'acqua che ormai da diverse ore stanno inondando colture, paesi, città, compresa la capitale Vienna dove sei persone sono rimaste ferite. Nella giornata di ieri il comandante onorario dei vigili del fuoco di Tulln è morto mentre stava aiutando i soccorritori nei lavori di pompaggio di uno scantinato. Le ferrovie austriache (OeBB) hanno prolungato fino a giovedì pomeriggio l'avviso di viaggio, ovvero di non utilizzare il treno se non per motivi strettamente necessari. Sulla linea ferroviaria vengono registrate diverse interruzioni per smottamenti e alberi caduti sui binari. Oggi pomeriggio è crollata una parte della diga di Hadersdorf am Kamp nel distretto di Krems causando l'evacuazione di 100 case. Sul posto c'è l'esercito. L'abitato di Lilienfeld è isolato, ferrovia chiusa e strade non sono accessibili alle auto.