Roma, 29 agosto 2024 – La Commissione Europea ha aperto un’indagine nei confronti di Telegram per possibili violazioni del Digital Services Act (Dsa), ovvero il codice di regole digitali dell’Ue. L’accusa al social network fondato da Pavel Durov è quella di avere sottostimato la sua base di utenti per sfuggire alle normative più severe rivolte alle grandi piattaforme online. La notizia è stata pubblicata in mattinata nella prima pagina del Financial Times.
L’indagine
I funzionari della Commissione Europea stanno indagando su Telegram. Il social network, fondato nekl 2013 dai fratelli Nikolaj e Pavel Durov, avrebbe infatti sottostimato il numero dei propri utenti per evitare normative più severe da parte dell’Ue. I membri della Commissione sostengono che i 41 milioni di utenti di Telegram siano stati volontariamente sottostimati per evitare il raggiungimento della soglia di 45 milioni, dal quale prende il via una supervisione rigida da parte dell’Organo europeo.
“Abbiamo un modo, attraverso i nostri sistemi, per determinare quanto siano accurati i dati degli utenti – spiega il portavoce della commissione per le questioni digitali, Thomas Regnier – E se pensiamo che qualcuno non abbia fornito dati accurati sugli utenti, possiamo assegnarli noi unilateralmente sulla base della nostra stessa indagine”. Se il numero effettivo di utenti dovesse superare questa soglia, la piattaforma si ritroverebbe a dovere affrontare gli obblighi di conformità ai sensi delle regole Ue.
Durov libero, ma in Francia
L’indagine in questione coincide con un’inchiesta portata avanti dalla magistratura francese, riguardante presunte attività criminali della piattaforma web. Quest’ultima ha portato all’arresto del fondatore Pavel Durov, con l’accusa di avere commesso una serie di reati legati all’applicazione.
A Durov è stato concesso il rilascio condizionale per mezzo di una cauzione di 5 milioni di euro, a patto che si presenti presso una stazione di Polizia almeno due volte a settimana. Il procuratore Laure Beccuau, a seguito di una lunga udienza con i magistrati inquirenti, ha ha imposto all’imprenditore russo il divieto di lasciare la Francia.
Durov, inoltre, ha a suo carico anche un’accusa di violenza grave esercitata su uno dei suoi figli. Secondo alcune fonti vicine al dossier, l’indagine è stata aperta da poco e riguarda vicende avvenute a Parigi.
Cremlino: “Caso Durov non diventi persecuzione politica”
L’agenzia di stampa Interfax ha riportato le parole del portavoce di Putin, Dmitri Peskov, riguardo il caso del fondatore di Telegram Durov. “La cosa principale qui, ovviamente, è che ciò che sta accadendo in Francia non si trasformi in una persecuzione politica – ha dichiarato Peskov –. Sappiamo che il presidente francese ha negato qualsiasi legame con la politica, ma d'altra parte vengono mosse determinate accuse. Vedremo cosa succederà dopo”.