Martedì 28 Gennaio 2025
ALESSANDRO D’AMATO
Esteri

Telefonata Tajani-Rubio: "L’Italia farà la sua parte per la sicurezza dell’area"

Colloquio col nuovo segretario di Stato Usa, si è parlato anche della Striscia. Il vicepremier: investimenti diretti in America per rafforzare le nostre aziende. .

Colloquio col nuovo segretario di Stato Usa, si è parlato anche della Striscia. Il vicepremier: investimenti diretti in America per rafforzare le nostre aziende. .

Colloquio col nuovo segretario di Stato Usa, si è parlato anche della Striscia. Il vicepremier: investimenti diretti in America per rafforzare le nostre aziende. .

L’Ucraina, il Medio Oriente dopo la tregua a Gaza e il fronte del Libano. Ma anche i dazi che Donald Trump ha promesso sui prodotti europei e italiani. La telefonata tra il segretario di Stato americano Marco Rubio e il ministro degli Esteri Antonio Tajani è servita anche a capire quali siano le reali intenzioni dell’amministrazione americana sull’argomento, dopo il "vediamo che succede" pronunciato dal presidente degli Stati Uniti insieme con l’apprezzamento nei confronti della premier Giorgia Meloni.

IL COLLOQUIO

"La Nato resta il pilastro della sicurezza euro-atlantica e l’Italia continuerà ad essere primo contributore alle operazioni e alle missioni", ha fatto sapere Tajani a Rubio, aprendo anche sulla possibilità per l’Unione europea di aumentare le proprie responsabilità in materia di sicurezza e difesa. Poi è arrivato il momento di parlare dell’"aggressione russa all’Ucraina": Roma ha confermato il pieno sostegno a Kiev mentre il responsabile della Farnesina ha parlato con preoccupazione dell’incremento delle attività di guerra ibrida contro l’Occidente con attacchi cyber, sabotaggi e atti di disinformazione.

Sul Medio Oriente il ministro degli Esteri ha detto che l’Italia "è pronta a svolgere un ruolo attivo per una nuova architettura di sicurezza regionale" dopo la tregua tra Israele e Hamas. Ma sul tavolo secondo Roma ci sono anche la Siria, dove la caduta del regime di Assad costituisce un’opportunità cruciale, e il Libano, nel quale il cessate il fuoco ha sbloccato un processo politico che potrà rafforzare le istituzioni. "È inoltre fondamentale il coordinamento tra Europa e Stati Uniti sul dossier nucleare e sulle relazioni con l’Iran", ha concluso Tajani.

GLI USA E L’EXPORT

Infine, i dazi. Tajani e Rubio hanno confermato il tradizionale rapporto di fiducia e di vicinanza. Mentre il ministro ha indicato la volontà di rilanciare la presenza delle aziende italiane negli Usa, "anche con investimenti diretti". D’altro canto gli Stati Uniti sono il secondo principale partner commerciale dell’Italia dopo la Germania e prima della Francia. Nel 2023 l’export verso gli Usa ha raggiunto i 67,3 miliardi di euro, mentre l’import ammonta a 25,2 miliardi. Nel complesso l’interscambio vale quindi più di 92 miliardi, con un saldo commerciale positivo per l’Italia pari a 42 miliardi. Un valore quasi sempre in crescita negli ultimi dieci anni e che tra le categorie merceologiche vede al primo posto i macchinari, al secondo i prodotti farmaceutici, poi mezzi di trasporto e automobili e infine gli alimentari.

QUANTO PESEREBBERO I DAZI DI TRUMP

E una simulazione realizzata da Prometeia dice che i dazi di Trump peserebbero sull’export italiano in America tra i 4 e i 7 miliardi di dollari. Che andrebbero a sommarsi a quelli già in vigore per quasi due miliardi dopo la controversia sulle accuse incrociate di sussidi ad Airbus e Boeing. L’istituto di previsione economiche analizza due possibili scenari. Il primo è quello di un aumento sui prodotti già sottoposti a dazi, che porterebbe a un costo aggiuntivo di oltre 4 miliardi. Il secondo è l’aumento generalizzato su tutte le linee tariffarie, che però colpirebbe anche settori oggi funzionali alle produzioni domestiche come i macchinari e la farmaceutica. Un aumento limitato ai prodotti già esposti a dazi invece colpirebbe di più moda e cibo.