Roma, 7 aprile 2017 - INIZIA l’era del turismo spaziale, una gara tra miliardari in fuga... dall’orbita terrestre. L’ultimo colpo di scena è di Jeff Bezos. Il fondatore di Amazon ha annunciato l’intenzione di vendere azioni del colosso dell’e-commerce in suo possesso al ritmo di un miliardo di dollari l’anno per travasare una montagna di soldi nel progetto di Blue Origin, la compagnia che punta a diventare il primo operatore di voli charter stellari. In un reportage sul New York Times, Bezos ha svelato i segreti del sistema New Shepard, vettore riutilizzabile e capsula per l’equipaggio, e ha precisato che costerà almeno 2,5 miliardi di dollari sviluppare il nuovo razzo, New Glenn, in grado di portare in orbita satelliti, astronauti e passeggeri.
GLI OCCHI del mondo sono puntati su una competizione senza precedenti. Sono già in pista personaggi del calibro di Sir Richard Branson, al lavoro con la Virgin Galactic, e il fondatore di Tesla e PayPal, Elon Musk, che sta sviluppando l’ambizioso programma SpaceX. Per il pioniere dell’auto elettrica (Tesla ha scavalcato in Borsa persino la Ford) il traguardo è dietro l’angolo: il primo lancio con turisti paganti verso la Luna è in programma per il 2018. Al di là dei proclami a effetto, SpaceX ha dimostrato la capacità dei vettori di andare e venire più volte, come faceva lo Shuttle e come fanno i jet di linea. Falcon 9, lanciato la settimana scorsa dal Kennedy Center di Cape Canaveral, in Florida, è uno di questi taxi che funzionano da ascensore, utilizza una piattaforma-drone senza pilota su cui posarsi al rientro in atmosfera, una chiatta supertecnologica frutto di 15 anni di sperimentazione. Musk è un personaggio che ha fama di visionario, capace di realizzare missioni impossibili. Secondo indiscrezioni del Wall Street Journal, ha di recente fondato Neuralink, che si propone di impiantare piccoli elettrodi nel cervello che potrebbero un giorno caricare e scaricare pensieri. L’obiettivo è quello di sviluppare chip come farmaci per curare malattie neurologiche, e in prospettiva per evitare che l’umanità sia messa in difficoltà dalle macchine intelligenti. Rivivremo le emozioni del progresso a cui abbiamo assistito negli ultimi 20 anni su internet. La scommessa tra big fa impallidire il mito di Dedalo e Icaro. Lo scopo qui è di realizzare un modello di impresa che faccia profitti colonizzando pianeti come Marte. Bezos sembra deciso a sorpassare Elon Musk e Richard Branson, mettendo a Blue Origin un booster a suon di miliardi, e può permetterselo: è il secondo uomo più ricco al mondo secondo Bloomberg, i titoli di Amazon sono saliti a 18,32 dollari per azione, aumento che gli ha fatto guadagnare in un colpo solo 1,5 miliardi di dollari, e il mese scorso si è pure fatto avanti il primo cliente pagante, Eutelsat, azienda di telecomunicazioni satellitari francese, che dovrebbe iniziare i voli nel 2020.
PER STARE al passo coi tempi l’Agenzia spaziale italiana (Asi) ha firmato una lettera di intenti con SpaceX nella quale pone le basi di una collaborazione nell’esplorazione pacifica dello spazio, mentre tramite Altec e ThalesAlenia ha stabilito un protocollo d'intesa con Branson. Un pony in grado di fare la spola con la Stazione spaziale internazionale potrebbe essere la navetta Esa Ixv, progetto dell’Agenzia spaziale europea allo stadio sperimentale. Subisce un ritardo lo sviluppo del Boeing CS-100 Starliner, il taxi spaziale della Nasa per l’Iss: sarà operativo non prima del dicembre del 2018. Al momento sono i moduli Soyuz a scarrozzare gli astronauti avanti e indietro. Anche l’Agenzia spaziale russa ha il suo programma, Rus Federacija, nave da trasporto pilotata di nuova generazione, mentre la Repubblica Popolare Cinese ha messo a punto Shenzhou, lontano parente del Sojuz, un trilocale dotato di modulo di rientro, ambiente di servizio e vano orbitale.