Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Gran Bretagna, niente taglio delle tasse ai più ricchi. Clamoroso dietrofront di Truss

Il Regno Unito rinuncia a sopprimere l'aliquota del 45% a 10 giorni dalla presentazione di un piano di bilancio che ha scatenato aspre critiche. La premier: "Abbiamo capito e ascoltato". Balzo della sterlina

Il primo ministro britannico Liz Truss (Ansa)

Roma, 3 ottobre 2022 - Clamoroso dietrofront della premier della Gran Bretagna Liz Truss, che ha fermato il taglio delle tasse ai più ricchi. Il ministro delle finanze britannico Kwasi Kwarteng ha infatti annunciato di revocare il taglio delle imposte sul reddito annunciato pochi giorni fa per i più abbienti, una misura che ha fatto precipitare i mercati finanziari gettandoli nel caos. "È chiaro che la soppressione dell'aliquota fiscale del 45% ha eclissato la nostra missione di affrontare le difficoltà del nostro Paese. Pertanto, annuncio che non la perseguiremo", ha scritto Kwasi Kwarteng, aggiungendo: "Capiamo, abbiamo ascoltato". Stessa linea portata avanti su Twitter dalla premier:  "Abbiamo capito e abbiamo ascoltato", ha scritto la Truss.  "L'abolizione dell'aliquota del 45% - ha continuato - ha distolto l'attenzione dalla nostra missione di mettere in moto il nostro Paese. Ora il nostro obiettivo è costruire un'economia ad alta crescita che finanzi servizi pubblici di livello mondiale, che aumenti i salari e crei opportunità in tutto il Regno Unito". 

La spaccatura nei Tory

Il Regno Unito rinuncia così a tagliare le imposte per chi guadagna di più a soli 10 giorni dalla presentazione di un piano di bilancio che ha scatenato turbolenze sui mercati e aspre critiche. Proprio ieri, nel giorno in cui si è aperto, nel Regno Unito, il Congresso annuale del Partito conservatore, è esplosa in tutta la sua virulenza la spaccatura in seno ai Tory. Uno degli esponenti più autorevoli, Michael Gove, ha infatti fatto capire che avrebbe potuto non votare il piano di tagli fiscali voluto dalla premier Liz Truss: "Non credo sia giusto", ha detto aggiungendo che il taglio delle tasse per i più ricchi è "un'esibizione di valori sbagliati". Gove, protagonista della campagna per la Brexit del 2016 e che, da allora, ha ricoperto numerosi ruoli di primo piano nel governo, ha detto alla Bbc che il piano del governo - che ha messo a soqquadro il mercato e fatto precipitare il valore della sterlina - non è "conservatore". Anche Nadine Dorries, ex ministro della Cultura, ha lamentato che alcune delle misure fiscali previste sono state "decisioni prese solo dal 'cancelliere'", senza previa consultazione con il resto del gabinetto, come la riduzione dal 45 al 40% dell'aliquota fiscale più alta su redditi superiori a 150mila sterline all'anno. 

Balzo della sterlina

La sterlina balza in avanti sul mercato delle valute. Dopo il dietrofront della Truss e del suo governo sull'aliquota al 45%, negli scambi il British Pound è volato fin sopra 1,12 dollari, a fronte di 1,11 cui si attestava venerdì scorso e dopo che la scorsa settimana era collassato ad un minimo pluriennale inferiore a 1,04 dollari.