"Ho parlato con i ministri Tajani e Nordio. Non ho l’abitudine di riferire ciò che si dice, ma non c’è nessun problema per chiunque venga a Roma, nemmeno per Netanyahu". Dopo le indiscrezioni dei media israeliani, è stato il ministro degli Esteri dello Stato ebraico, Gideon Sàar, a confermare pubblicamente che l’Italia non arresterà Benyamin Netanyahu in base al mandato della Cpi qualora il premier dovesse visitare il nostro Paese. "Ci sono delle immunità, e le immunità vanno rispettate", ha confermato Tajani (foto) ieri sera dopo aver offerto la sua rassicurazione al capo della diplomazia ebraica che aveva sollevato la questione negli incontri con il titolare della Farnesina e il ministro della Giustizia nel corso della sua visita a Roma. Sempre il vice premier ha dichiarato che "siamo pronti anche a dare una presenza militare in previsione di una eventuale scelta delle Nazioni Unite di dar vita ad una sorta di amministrazione modello Unifil in Palestina per unificare la Striscia di Gaza con la Cisgiordania".
Dal ministro degli Esteri arriva anche l’impegno affinché l’Italia sia sempre più presente in Medio Oriente. Lo stesso Tajani lunedì volerà in Israele e Palestina proprio per incoraggiare e favorire un processo di pace che, come obiettivo finale, abbia la costituzione di due popoli e due Stati.