Taipei, 11 febbraio 2022 - A Taiwan la raccolta differenziata la fa Beethoven. Sì, proprio il compositore berlinese: quando attacca la sua ’Per Elisa’, i cittadini scendono in strada a gettare l’immondizia già separata, carta da una parte, plastica, dall’altra, umido... Il più lontano possibile.
Un modo classico – e originale al contempo – di raccogliere la spazzautra, reso possibile dai camioncini gialli degli spazzini, famosissimi ormai sull’isola, che, cinque giorni su sette, a orari prestabiliti, durante la settimana si spostano per le strade di Taipei e delle altre città principali.
Ogni volta che dai mezzi della nettezza urbana partono le note della breve sonata per pianoforte – in verità il repertorio offre anche la meno nota ’Preghiera di una vergine’ della polacca Tekla Baranowska, a volere accontentare i palati più esigenti –, i residenti del quartiere sanno che è arrivato il momento di liberarsi della spazzatura.
Il camioncino sosta qualche minuto in strada, la gente scende da casa, consegnano l’immondizia e la raccolta differenziata è servita. In alcuni giorni compaiono anche dei furgoncini bianchi al seguito dei gialli: servono per recuperare il materiale di riciclo, ma non suonano nulla, chissà poi perché questa discriminazione cromatica.
I netturbini in servizio dividono la spazzatura per singola tipologia, oppure, come accade il più delle volte, gli abitanti, disciplinati meglio che altrove, arrivano già preparati con il pattume separato a dovere. C’è chi arriva all’appuntamento ecologico in ciabatte, chi ne approfitta per portare a spasso il cane e chi per fare quattro chiacchiere con i vicini. Si dice che, complice il brano che ha stregato intere generazioni, in alcuni casi sia scoccato anche l’amore. Si spera solo non sia di plastica, almeno quello.