Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Venti di guerra a Taiwan, 4 navi nelle ‘acque ristrette’ e 62 aerei cinesi in volo intorno all’isola. Pechino accusa Taipei

Cina: “Il presidente Lai spinge verso il conflitto”. Il governo taiwanese riferisce di altre due navi di supporto ed “esorta” allo stop delle manovre. Le operazioni rientrano nell’esercitazione di Pechino “United Sword 2024A”

Taipei, 24 maggio 2024 – Continua a crescere la tensione nello Stretto di Taiwan. Il Ministero della Difesa di Taipei sta monitorando attentamente le manovre militari cinesi nell’ambito dell’esercitazione “United Sword 2024A”, volta a simulare un attacco su vasta scala per la presa del potere di Taiwan. “Dalle 7.14 di oggi (23.14 Gmt di giovedì), abbiamo rilevato 62 aerei, di cui 47 hanno attraversato la linea mediana”, ha comunicato il ministero in una nota, riferendosi alla linea che divide in due lo Stretto di Taiwan.

Inoltre, intorno alle 11 del mattino (orario di Taiwan), 4 navi cinesi sono entrate nelle "acque ristrette" di due isole taiwanesi, mentre altre 2 navi vicine hanno fornito supporto. "È l'ottava volta questo mese che le navi della guardia costiera cinese entrano nelle acque soggette a restrizioni”, ha detto la guardia costiera taiwanese, aggiungendo che le navi sono salpate intorno alle 9 ora locale. “Esortiamo la Cina a esercitare autocontrollo e a fermare immediatamente il suo comportamento irrazionale”, aggiunge Taipei. 

F-16 taiwanese in volo
F-16 taiwanese in volo

Intanto il Ministero della Difesa cinese ha accusato il presidente di Taiwan, Lai, di “spingere l’isola verso la guerra”. Da quando è entrato in carica “ha messo seriamente in dubbio il principio di una sola Cina, ricorrendo alla forza e affidandosi ad altri Paesi per ottenere l’indipendenza”, ha affermato il portavoce Wu Qian. “Sta spingendo i nostri compatrioti di Taiwan in una situazione di guerra e pericolo. Ogni volta che l’indipendenza di Taipei ci provoca, spingeremo le nostre contromisure un ulteriore passo avanti, fino a raggiungere la completa riunificazione della madrepatria”, ha concluso. 

Intanto ieri, nella conferenza stampa dell'Ufficio del portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite, è stato ribadito dal portavoce Stéphane Dujarric, che l’Onu si basa sulla Risoluzione N. 2758 del 1971 nell’ambito delle controversie tra Taiwan e Cina: “Nel mondo esiste una sola Cina, Taiwan è una parte della Cina, il governo della Repubblica Popolare Cinese è l'unico governo legittimo della Cina”. Ciò non significa che la Cina possa appropriarsi dell’isola in qualsiasi momento-“Quello che ho detto è che invitiamo le parti interessate ad astenersi da atti che potrebbero aumentare le tensioni nella regione”, ha concluso Dujarric.