Martedì 18 Marzo 2025
REDAZIONE ESTERI

Taiwan intensifica le esercitazioni: “Potenziale invasione cinese nel 2027”. Cosa sono le tattiche della zona grigia di Pechino

Nuove manovre di Taipei “di prontezza al combattimento" in risposta alle pressioni di Pechino. Che ribadisce: “Unificazione nazionale deve essere e sarà raggiunta”

Taiwan intensifica le esercitazioni: “Potenziale invasione cinese nel 2027”. Cosa sono le tattiche della zona grigia di Pechino

Roma, 19 marzo 2025 – Il conto alla rovescia è iniziato. Secondo Taiwan l’invasione cinese dell’isola potrebbe avvenire nel 2027. La data è specificata in un documento pubblicato dal ministero della Difesa, dove si motivano le nuove esercitazioni di “prontezza al combattimento” in corso sull’isola. Conferma quanto fatto filtrare da tempo dai servizi americani, secondo i quali Xi Jinping avrebbe messo in allerta il suo esercito proprio per il 2027.

Un orizzonte per nulla lontano, mentre la tensione tra Pechino e Taipei continua a crescere. Le esercitazioni avviate lunedì dureranno fino a venerdì 21 marzo e sono la risposta alle pressioni militari di Pechino che, sempre lunedì, ha effettuato manovre intorno all’isola. 

Un caccia F-16 fighter di Taiwan durante un'esercitazione (Ansa)
Un caccia F-16 fighter di Taiwan durante un'esercitazione (Ansa)

Il ministro della Difesa Wellington Koo ha parlato di "un dispiegamento su larga scala di forze aeree e navali cinesi in avvicinamento alla linea delle 24 miglia nautiche di Taiwan".

Sono state tutte attività finalizzate a pattugliamenti di combattimento vicino a Taiwan come ogni settimana, ma un profilo insolito. "Le loro navi da guerra sono rimaste nella zona dopo le esercitazioni di lunedì mattina e altri aerei da guerra sono entrati nell'Adiz (zona di identificazione di difesa aerea, ndr) di Taiwan nel pomeriggio", ha osservato Koo, per il quale la Cina stava cercando di aumentare le tensioni attraverso lo Stretto di Taiwan.

"Stanno creando instabilità con ripetute provocazioni della zona grigia, dimostrando ancora una volta di creare tensione nella regione", ha proseguito il ministro, secondo i media locali.

Le tattiche della zona grigia

Le 'tattiche della zona grigia' sono quelle non considerate come un conflitto aperto e che si basano su pressioni militari, attacchi informatici e coercizione economica, puntando a minare le difese senza innescare una guerra su vasta scala.

E le ultime esercitazioni militari di Taipei hanno proprio come obiettivo quello di contrastare tali minacce: il ministro ha spiegato che sono state pianificate per migliorare la capacità di risposta dell'isola alle provocazioni dell'Esercito popolare di liberazione. Includono, nell'ambito della protezione di porti e aeroporti nelle aree urbane di Taiwan e di importanti roccaforti su isole periferiche, "adattamenti in tempo reale" in modo da consentire alle truppe di perfezionare le strategie quando rispondono a minacce in evoluzione come i pattugliamenti di combattimento cinesi

Le pressioni della Cina

Oltre che con navi da guerra e caccia, Pechino mette pressione anche attraverso le dichiarazioni. La Cina ha ribadito che a nessun individuo o a nessuna forza sarà consentito di separare Taiwan dalla Repubblica Popolare, avvertendo che "saranno intraprese azioni risolute" se le forze separatiste oseranno oltrepassare la linea rossa.

"La nostra determinazione a risolvere la questione di Taiwan e a raggiungere la riunificazione nazionale è salda come una roccia", ha detto ha detto Song Tao, capo sia dell'Ufficio del lavoro di Taiwan del Comitato centrale del Partito comunista cinese sia dell'Ufficio per gli affari di Taiwan del governo centrale. E ha assicurato che "il ringiovanimento della nazione cinese è ora su un percorso storico irreversibile. L'obiettivo della riunificazione nazionale deve essere raggiunto e sarà raggiunto".