Giovedì 9 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

Massima allerta a Taiwan, 90 navi cinesi intorno all’isola. Taipei attiva manovre di “prontezza” al combattimento

Esercitazioni di Pechino che lancia anche sette zone di restrizione aerea. Taipei attiva subito un “centro di risposta alle emergenze”. Sullo sfondo le crescenti tensioni tra Cina e Stati Uniti

Roma, 9 dicembre 2024 – Neanche il tempo di archiviare (per ora) la guerra in Siria che si accende nuovamente la miccia Taiwan. Sull’isola è scattato lo stato di “massima allerta” a seguito delle esercitazioni militari organizzate dalla Cina. Pechino ha istituito sette “aree di restrizione aerea” da oggi a mercoledì 11 dicembre e, secondo Reuters, ha inviato circa 90 navi nelle acque vicino a Taiwan. Di queste, circa 60 sarebbero della marina militare, mentre le altre 30 fanno capo alla guardia costiera. La portata dello spiegamento è maggiore delle due grandi manovre cinesi del 2024, 'Joint Sword 2024-A' e 'Joint Sword 2024-B.

La reazione di Taipei non ha tardato: attivato un “centro di risposta alle emergenze” e avviate, in parallelo, manovre di “esercitazione” propedeutiche al combattimento. Una escalation di tensione che è culminata nell’ulteriore dimostrazione di forza verbale della Cina che ha ribadito per l’ennesima volta di essere intenzionata a difendere "con fermezza" la sua sovranità nazionale e ha insistito sul fatto che Taiwan era un parte "inalienabile" del suo territorio.

Taiwan, navi militari cinesi manovrano attorno all'isola. "Massima allerta"
Taiwan, navi militari cinesi manovrano attorno all'isola. "Massima allerta"

Le mosse di Pechino

Le sette aree di restrizione aerea sono in quasi totale continuità dalla parte più orientale delle coste del Guangdong fino Shanghai, includendo quindi anche Zhejiang e Fujian.

Il ministero della Difesa di Taiwan ha chiarito in una nota che in risposta alla mossa dell'Esercito popolare di liberazione cinese "ha avviato esercitazioni di prontezza al combattimento, tenendo conto delle minacce nemiche, delle condizioni meteo e del posizionamento tattico". Nella nota si legge ancora che le unità militari sulle isole periferiche di Taiwan "hanno aumentato la loro vigilanza".

Gli ultimi sviluppi sono maturati in un contesto di crescenti tensioni dopo gli impegni internazionali del presidente taiwanese William Lai, appena rientrato dal suo primo viaggio all'estero dall'insediamento di maggio presso gli alleati del Pacifico che ha incluso anche una tappa alle Hawaii e una al territorio americano di Guam. Incontri diplomatici che hanno mandato Pechino su tutte le furie.

Il braccio di ferro si inserisce in un complesso contesto internazionale segnato dall’imminente Trump-bis. Le priorità degli Usa potrebbero cambiare: è notizia di pochi giorni fa che il Pentagono schiererà, a partire dal 2026, i caccia F-35 Stealth in Giappone. Saranno pronti a difendere il territorio nipponico, ma serviranno anche come ‘messaggio’ al Pechino nel caso balenasse l’idea di intervenire su Taiwan. Un deterrente che sembra però aver irritato ulteriormente la Cina. Pochi giorni fa, il Dragone ha chiesto agli Stati Uniti di smettere di “inviare segnali sbagliati”.