Martedì 25 Febbraio 2025
REDAZIONE ESTERI

Taiwan, cavo sottomarino tranciato: sequestrato un cargo. Sospetti sulla Cina: la ‘zona grigia’ di Pechino

Le autorità di Taipei stanno indagando: non è la prima volta che i cavi delle comunicazioni sottomarini vengono recisi. Esperti: è tra primi obiettivi di Pechino prima di attaccare

Roma, 25 febbraio 2025 - Un altro cavo sottomarino di Taiwan è stato reciso, come nel Mar Baltico anche nello Stretto di Taiwan il sabotaggio delle comunicazioni sembra essere una delle strategie da ‘guerra ibrida’  messa in atto da Mosca, contro Ucraina e alleati, e da Pechino, verso la "sua provincia ribelle". La guardia costiera di Taipei in questa occasione ha subito fermato e sequestrato la Hong Tai 168 o 58 (Infatti c’è subito un giallo: via radio l'equipaggio ha riferito di essere a bordo della Hong Tai 168, mentre per il sistema di identificazione automatica si trattava della Hong Tai 58), una nave cargo registrata in Togo, con l'equipaggio di otto cittadini cinesi e finanziamenti di Pechino, sospettata di aver tranciato il cavo per le comunicazioni tra Penghu, gruppo di isole strategiche nello Stretto di Taiwan. La nave è stata scortata in porto ad Ang Ping per le indagini che dovranno accertare se si è trattato di un caso di sabotaggio, il più probabile, o di un evento accidentale. 

La Guardia Costiera di Taiwan sequestra la nave cargo Hong Tai
La Guardia Costiera di Taiwan sequestra la nave cargo Hong Tai

Non è la prima volta

L'incidente di stamane infatti non è il primo e le autorità taiwanesi vogliono vederci chiaro. Solo a gennaio era stato danneggiato un cavo a nordest dell'isola che la collega con gli Stati Uniti, quella volta la guardia costiera di Taiwan aveva sospettato la nave Shunxing 39, una battente bandiera del Camerun e di proprietà cinese. Ma gli agenti non erano risusciti a salire a bordo dell'imbarcazione, e l'imbarcazione era ripartita in tutta fretta in direzione Corea del Sud. A febbraio del 2023 ben due linee di telecomunicazioni sottomarine che servivano Matsu sono state tagliate a pochi giorni l'una dall'altra, bloccando il servizio per settimane. Per l’incidente furono sospettati un peschereccio e un mercantile cinesi, ma non ci fu un'accusa formale di atto doloso.

In realtà si suppone siano tutte tattiche da "zona grigia", messe in atto dal gigante asiatico, con il ricorso a metodi ambigui e non tradizionali volti a raggiungere obiettivi strategici, senza passare al conflitto aperto, almeno per ora.

Comunicazioni tra i primi bersagli della Cina 

Taipei conta di un totale di 14 cavi sottomarini internazionali e 10 nazionali, secondo gli esperti tra i primi obiettivi della Cina, se decidesse di attaccare Taiwan. Pechino punterebbe a interrompere i collegamenti di comunicazione interni ed esterni, bloccando comunicazioni ed internet, mandando in confusione il Paese, ma anche le forze armate. Poi il resto lo farebbero le forze dell'Esercito Popolare, in costante pressione sull'isola come testimoniano ogni giorno gli allarmanti bollettini il Ministero della Difesa dell'isola sull''accerchiamento' cinese per aria e mare. Solo nelle ultime 24 ore sono stati avvistati nei pressi dell'isola almeno 12 aerei militari cinesi e 14 navi da guerra. Inoltre non manca mai la provocazione: 10 di questi aerei cinesi hanno attraversato la cosiddetta linea mediana, il confine marittimo di fatto tra Taiwan e la Cina, entrando senza autorizzazione nella zona di identificazione della difesa aerea dell'isola.