Roma, 6 dicembre 2020 - E' polemica in Svizzera per le immagini di sciatori ammassati alla stazione sciistica di Verbier, nel Canton Vallese. Un sabato sulle piste elvetiche in completo rischio contagio, "inammissibili" ha definito quelle fotografie de Le Nouveliste, infatti con locali e ristoranti chiusi, gli assembramenti davanti alla funivia hanno destato profonda preoccupazione.
Il caso, denunciato dal giornale locale, ha messo in allerta anche il governo locale, che ha preso subito provvedimenti, e stamane il rispetto dei segnali a terra, il distanziamento e del personale aggiuntivo erano stati messi in atto dalla Téléverbier.
"Il danno è stato fatto", ha ammesso Laurent Vaucher, direttore della società che gestisce la stazione sciistica. "Questa mattina abbiamo messo in atto le misure che volevamo implementare durante la settimana. Abbiamo ancora qualche aggiustamento da fare, ma siamo pronti".
Ieri si era mosso anche il consigliere di Stato Christophe Darbellay, che aveva criticato duramente quanto stava accadendo. Le autorità cantonali hanno minacciato provvedimenti se situazioni simili dovessero riproporsi durante le feste di Natale. Per i trasgressori anche la chiusura degli impianti.
La polemica sulle foto arriva in un momento in cui i dati della diffusione del coronavirus sono in aumento in alcuni cantoni. La autorità federali svizzere avevano già deciso nei giorni scorsi di dare una stretta allo sci, pur non vietandolo durante le feste, anche dopo le proteste dai Paesi vicini che invece hanno chiuso agli sport invernali. Ora dal 22 dicembre l'apertura delle singole stazioni invernali sarà autorizzata dai cantoni solo se la situazione epidemiologica lo consentirà, e la portata degli impianti chiusi come ovovie e funivie è stata ridotta a due terzi. Sono previsti controlli nei comprensori sciistici per obbligo di mascherina e distanziamento nelle file di attesa.