Stoccolma, 28 giugno 2023 – "Voglio esprimere la mia opinione, strapperò il Corano e lo brucerò". La polizia svedese ha autorizzato la protesta fuori dalla moschea di Stoccolma, accogliendo la domanda di un cittadino. Il rogo è avvenuto verso l’ora di pranzo, all'inizio della tre giorni di festa musulmana Eid al-Adha. Lo riporta il media svedese Expressen.
Il via libera è arrivato a seguito della sentenza della Corte d'Appello, secondo cui era sbagliato che la polizia rifiutasse le manifestazioni a causa del rischio di un attentato. Così dopo un tira e molla durato un paio di settimane, ecco l’ok alla contestazione organizzata dal cittadino: “I rischi per la sicurezza e le conseguenze che l'autorità può vedere connesse al rogo del Corano non sono di natura tale da poter essere, secondo la normativa vigente, la base per una decisione di rigetto di una domanda di raduno pubblico”, si legge nel documento.
Intanto a Stoccolma le forze dell’ordine sono in stato di allerta e hanno chiamato rinforzi da tutto il Paese. “Siamo abituati a esprimere opinioni e abbiamo le risorse per svolgere il lavoro. Abbiamo una forza di polizia speciale che è lì per prevenire disordini e intervenire”, le parole di Helena Boström Thomas, portavoce della polizia.
Un altro quotidiano svedese, DN, ha spiegato che la manifestazione organizzata dall’uomo “è intesa come una critica al Corano e alla legge della Sharia, che considera una minaccia per la democrazia", e che non ha nulla a che fare con il processo di adesione alla Nato da parte della Svezia.
Sul caso è intervenuto anche il primo ministro Ulf Kristersson: “È legale, ma sicuramente non appropriato”. Secondo il premier, comunque, il rogo del Corano non deve influenzare il percorso che potrebbe portare il Paese nell’Alleanza Atlantica. I responsabili della moschea non hanno nascosto la delusione: “Siamo molto sorpresi per la decisione presa dalla polizia”.
Delusione che è poi sfociata in protesta. Una persona è stata arrestata durante il rogo del Corano. Verso l'ora di pranzo - riferisce Aftonbladet - la gente ha iniziato a radunarsi nel luogo della manifestazione programmata, dove il 37enne iracheno Salwan Momika ha ricevuto il permesso di bruciare il testo sacro. Poco dopo, la polizia ha arrestato un uomo che stava per lanciare delle pietre, ha riferito la portavoce delle forze dell’ordine. Durante la prima ora del raduno erano presenti circa 200 persone e molte hanno protestato. Una di loro - riferisce sempre Aftonbtadet - ha gridato: "Il Corano non è nelle vostre mani, è nei nostri cuori, lo sappiamo a memoria”.
Turchia durissima
Dure critiche anche da parte del governo turco. “Condanno l'atto spregevole commesso in Svezia contro il Corano, il nostro libro sacro, durante il primo giorno dell'Eid-al-Adha”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan. “È inaccettabile permettere queste azioni dietro il pretesto della libertà di espressione, tollerare un atto atroce di questo tipo significa esserne complici”, ha aggiunto Fidan.
E nel pomeriggio a intervenire è Fahrettin Altun, il direttore delle comunicazioni del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. “Coloro che cercano di diventare nostri alleati nella Nato non possono tollerare o permettere comportamenti distruttivi da parte di terroristi islamofobi e xenofobi”, afferma. “Chiunque permetta questo atto criminale ne è anche complice”, scrive ancora Altun su Twitter.
A gennaio il rogo del Corano davanti all'ambasciata turca aveva provocato settimane di proteste.