Martedì 16 Luglio 2024

Caccia, veicoli blindati, munizioni di artiglieria: maxi piano della Svezia per l’Ucraina

Accordo tra i due Paesi per 6,5 miliardi di euro fino al 2026. In arrivo anche i caccia Gripen, dopo gli F16. La storica svolta di Stoccolma

Roma, 31 maggio 2024 – Pioggia di armi svedesi a Kiev. L'aiuto militare di Stoccolma all'Ucraina, risultante dall'accordo di sicurezza firmato oggi tra i due Paesi, ammonterà a quasi 6,5 miliardi di euro per il periodo 2024-2026. A comunicarlo è stato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che oggi si trova a Stoccolma per la riunione dei capi di Stato dei Paesi del Nord europeo. L'accordo prevede la fornitura di due aerei radar ASC 890 e il trasferimento di caccia multiruolo JAS 39 Gripen in Ucraina, con addestramento, ha aggiunto Zelensky.

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Il vertice dei Paesi del Nord

Zelensky oggi a Stoccolma ha incontrato il primo ministro svedese Ulf Kristersson, il presidente finlandese Alexander Stubb, il primo ministro danese Mette Frederiksen, il primo ministro norvegese Jonas Har Stere, il primo ministro islandese Bjarni Benediktsson. 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il premier svedese Ulf Kristersson (foto Ansa)
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il premier svedese Ulf Kristersson (foto Ansa)

Svezia: prima gli F16, poi i Gripen

"È stato deciso che era troppo per l'Ucraina integrare due caccia allo stesso tempo, i Gripen arriveranno dopo che gli F-16 saranno dispiegati dall'aviazione". Lo ha detto Tobias Billström, Ministro degli Affari Esteri della Svezia, precisando che ora sono stati dati gli aerei radar, perché possono affiancare con successo gli F-16. "In Svezia abbiamo triplicato la produzione di munizioni: per vincere questa guerra serve la volontà politica", ha detto. Il Saab JAS 39 Gripen è un caccia multiruolo monomotore fabbricato dalla svedese Saab, il cui costo è di 61 milioni di dollari. Ha una configurazione alare a canard, prese d'aria laterali e singolo timone verticale.

Aerei, veicoli blindati, munizioni

Un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev era già stato annunciato già due giorni fa dalla Svezia. "Si concentra sulla difesa aerea, sulle munizioni dell'artiglieria e sui veicoli corazzati, tutti elementi fondamentali per i nostri guerrieri", aveva scritto Zelensky su X. "È anche importante che l'assistenza svedese non solo salvi vite ucraine, ma contribuisca anche a garantire pace e sicurezza a lungo termine in Europa", aggiunge. "Sono lieto di esprimere la mia profonda gratitudine al primo ministro Kristersson, al suo governo e a tutti gli svedesi per il più grande pacchetto di aiuti militari annunciato finora dalla Svezia, per un totale di quasi 1,2 miliardi di euro - aveva spiegato il leader ucraino -. Questo nuovo pacchetto si concentra sulla difesa aerea, sulle munizioni per l'artiglieria e sui veicoli blindati, tutti elementi fondamentali per i nostri guerrieri. Include anche aerei di sorveglianza e comando radar ASC 890, l'intera flotta svedese di veicoli blindati PBV 302 e ulteriori munizioni di artiglieria".

La storica svolta di Stoccolma

La spinta sull’acceleratore da parte di Stoccolma sembra mettere una pietra tombale sulla storica politica estera svedese che, complici decenni di maggioranze social-democratiche, era basata su pacifismo e neutralità attraverso diplomazia, accordi per la sicurezza comune e grande sostegno agli organismi multilaterali. A contribuire a questo immaginario che, secondo diversi studiosi ha reso la Svezia un "benefattore" sul piano internazionale, capace di "svolgere il ruolo di agente del bene comune" attraverso "superpoteri morali", il fatto che il Paese non sia stato in guerra con nessuno dal 1814 e abbia seguito una politica di non allineamento militare anche nelle fasi più calde, dai due conflitti mondiali alla Guerra fredda. Secondo qualcuno, però, tale "disimpegno" sarebbe da attribuire al fatto che la Svezia sarebbe una nazione tutto sommato debole, con un territorio molto esteso e appena 10 milioni di abitanti. A ribaltare l'equazione "Svezia uguale pace", tuttavia, è stato l'annuncio di adesione alla Nato giunto il 26 maggio 2022 dal ministro della Difesa Peter Hultqvist, ad appena tre mesi dall'offensiva militare russa in Ucraina. A febbraio scorso, l'ingresso nell'Alleanza atlantica è stato ratificato.