Mercoledì 4 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Sudan, atterrato a Ciampino il primo aereo con gli italiani evacuati. “Tanta paura, ora al sicuro”

Il ministro Crosetto: “Operazione rischiosa. Grati al lavoro straordinario delle Forze Armate”. Blinken annuncia una tregua di 3 giorni

Roma, 24 aprile 2023 - Sudan: rientrati in Italia i primi connazionali evacuati dopo l’aggravarsi della crisi politica e sociale avvenuta nel Paese. Sono atterrati poco dopo le ore 20.25 all’aeroporto militare di Ciampino a bordo di un velivolo KC-767 dell’Aeronautica Militare. Intanto Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha annunciato un cessate il fuoco di tre giorni, a partire dalla mezzanotte di oggi.

Sudan: atterrato a Ciampino il primo aereo con gli italiani evacuati
Sudan: atterrato a Ciampino il primo aereo con gli italiani evacuati

Insieme a loro anche i militari della Joint Evacuation Task Force (JETF), il team militare della Difesa composto anche da Forze speciali che ha gestito sul campo le operazioni di evacuazione dal Sudan.

Un secondo aereo atteso in nottata

In nottata è previsto l’arrivo di un secondo velivolo: un C-130 con a bordo altri civili evacuati. Due velivoli distinti per un totale di 83 connazionali rimpatriati.

“Tutti i civili italiani sono stati tratti in salvo”

"Tutti i civili italiani sono stati tratti in salvo”, ha detto il ministro Crosetto, sottolineando che l’evacuazione dal Sudan è stata una “operazione molto complessa e rischiosa”. 

Come è stata preparata l’evacuazione

“La Difesa - ha affermato il ministro - ha impiegato tutte le risorse disponibili per mettere in sicurezza gli italiani presenti in Sudan, lavorando sempre in stretto coordinamento con la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero degli Esteri. All’operato, silenzioso e costante, dei nostri militari di Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare e Arma dei Carabinieri va il plauso e la gratitudine di tutta la Nazione. Professionalità, serietà e uno straordinario senso del dovere e dello Stato che sono riconosciuti da tutti”.

Il ministro si è quindi complimentato con gli uomini e le donne della Difesa: “Le Forze Armate italiane hanno svolto un eccezionale lavoro. L’Italia è fiera di voi”.

Le testimonianze

“Una liberazione. Ho avuto un po’ di paura ma sono contenta di essere a casa, ringrazio tutti per gli sforzi. Non so se tornerei in Sudan”. Lo ha detto Costanza Matafù, 34 anni, di Messina, appena scesa dal volo arrivato a Ciampino. Sua madre Aurora sorride: “Buona festa della Liberazione”, dice alludendo al 25 aprile. “Abbiamo visto la morte attorno a noi - ha aggiunto la ragazza - ma ora siamo al sicuro. Lì è molto pericoloso. Abbiamo sentito rumore di bombe e di spari. Non me l’aspettavo. Avevamo sentito di soldati ma non pensavamo che sarebbe successo questo. Siamo choccati, non avevamo mai vissuto una simile esperienza”.

Anna invece viveva a Khartoum “da una vita - racconta - una situazione indescrivibile. Sono molto triste per chi rimane. Siamo stati aiutati dall’ambasciata, non è stato difficile. Noi lì abbiamo un ristorante italiano, una parte di casa nostra è stata colpita. Allora ci siamo rivolti all’ambasciata, ci hanno aiutati".

“È successo tutto in poche ore”, afferma invece Francesco Cirelli, romano di 74 anni, pensionato del settore del petrolio. Viveva a Khartoum nel quartiere Kafuri con la moglie medico. “Nessuno si aspettava nulla”, aggiunge lodando poi l’organizzazione del suo rientro. Trova anche la forza di scherzare: “Il campo a Gibuti c’è sembrato il villaggio vacanze”.

Blinken: cessate il fuoco di 3 giorni

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha annunciato un cessate il fuoco di tre giorni in Sudan, a partire dalla mezzanotte di oggi (le 22 GMT). “A seguito di intensi negoziati nelle ultime 48 ore, le Forze Armate Sudanesi (SAF) e le Forze di Supporto Rapido (RSF) hanno concordato di attuare un cessate il fuoco a livello nazionale a partire dalla mezzanotte del 24 aprile, per una durata di 72 ore”, ha dichiarato Blinken in un comunicato. “Durante questo periodo, gli Stati Uniti esortano il SAF e l’RSF a rispettare immediatamente e pienamente il cessate il fuoco”, ha dichiarato il capo della diplomazia Usa. Gli Stati Uniti, ha aggiunto, stanno anche lavorando con i partner per istituire un comitato che negozi un cessate il fuoco permanente in Sudan. Prima dlel’annuncio, Blinken ha incontrato a Washington il suo omologo del Kenya e ha avuto colloqui telefonici con le controparti dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti.