Roma, 30 settembre 2024 - A contrastare la pioggia di droni di questa notte su Kiev c'erano anche loro, le "streghe di Bucha", è il soprannome non ufficiale del reparto composto da quasi 100 donne di età compresa tra 19 e 64 anni. Sono le volontarie part-time nelle unità di difesa aerea nella comunità suburbana a nord-ovest di Kiev, e presentate in diversi articoli a loro dedicati da aljazeera e meduza.
Dopo le atrocità russe Bucha cerca vendetta
La donne di Bucha ad aprile hanno reagito a un destino tragico tracciato dai 33 giorni di occupazione russa nel marzo del 2022, quando i soldati alle dipendenze di Mosca commisero atrocità sulla popolazione civile, uccidendo, violentando e torturando. Immagini che fecero il giro del mondo, che svegliarono chi ancora non comprendeva la tragicità della guerra tra Ucraina e Russia. Da allora la piccola comunità alle porte di Kiev, decimata dagli omicidi, dalla migrazione e dalla mobilitazione militare, con i pochi sopravvissuti colpiti da stress post-traumatici, medita vendetta.
Le donne di Bucha in guerra: Streghe o Valchirie
Ad aprile l'opportunità si è concretizzata con il Bucha Volunteer Territorial Community Formation, e le donne di Bucha si sono presentate in gran numero pronte ad essere addestrate per la difesa della patria. Dai fucili d'assalto alle mitragliatrici per abbattere i droni, le streghe di Bucha (Qualcuno le chiama anche le Valchirie) si sono rivelate una parte importante della contraerea ucraina della capitale.
“Vogliamo accelerare la vittoria”
Valentyna, una 51enne madre di tre figli, è una di loro. Bionda, vestita di mimetica e con un fucile d'assalto in mano, intervistata da aljazeera, ha rivendicato la scelta fatta: "Mia mamma è contenta che mi sono ritrovata. E mi sono ritrovata qui. Ho trovato amici, colleghi, fratelli e sorelle”. E sottolinea: "Abbiamo uno scopo: accelerare la vittoria".