
La tragedia durante un concerto con 1.500 spettatori (la capienza era di 700). Scattati i primi arresti
Cronaca di una strage annunciata "che è costata la giornata più triste e difficile della storia della Macedonia del Nord", come ha detto il presidente del consiglio, Hristijan Mickoski annunciando che "giustizia sarà fatta".
LA TRAGEDIA
Una discoteca di Kocani, cento chilometri a est della capitale Skopje, "improvvisata e priva da anni di licenze vere" ha preso fuoco durante l’esibizione di una famosa band hip hop locale e il bilancio – assai provvisorio - è tragico: almeno 59 morti in maggioranza giovanissimi e 150 feriti ricoverati in ospedale, alcuni molto gravi.
L’INCHIESTA
Ma ci sono già anche numerosi arresti e persone indagate fra gli organizzatori dell’evento, i proprietari del locale e amministratori nazionali e municipali che nel tempo hanno glissato sull’attività. "La perdita di così tante giovani vite è irreparabile", ha aggiunto Mickoski.
LA RICOSTRUZIONE
La tragedia è avvenuta verso le tre del mattino di domenica al culmine del concerto della band Dnk, che ha concluso l’esibizione esplodendo fuochi d’artificio. Ma le scintille si sono trasformate in fiamme e invece di suggellare una festa hanno provocato la strage: il fuoco senza controllo ha raggiunto il tetto del capannone, le strutture si sono piegate sulla folla che aveva iniziato una furiosa fuga verso l’unico varco per uscire che era poi anche l’unico per entrare nel vecchio night chiamato ‘Pulse’. Molte vittime sono morte schiacciate, altre bruciate e intossicate dal fumo, fra di loro anche tre componenti della band, due tecnici e il batterista Gjorgji Gorgijev, oltre alla fotografa e vocalist, mentre il cantante Vladimir Blazev, famoso come Pancho, è ricoverato nel reparto di chirurgia plastica di Skopje ed è attaccato alle macchine.
I SOPRAVVISSUTI
I feriti sono stati trasportati negli ospedali di Kocani, Shtip e della capitale, qui sono stati visitati dalla presidente macedone, Gordana Diljanovska-Davkova. Secondo quanto detto dal ministro dell’Interno, Pance Toskovski, i cadaveri al momento identificati sono 35. All’interno del Pulse c’erano almeno 1.500 spettatori – per una capienza massima prevista di 700 persone.
IL LOCALE
La discoteca in passato era stata un magazzino di tappeti e aveva avuto l’agilità dalle precedenti autorità senza, si dice, avere alcun tipo di controllo, tanto che – come riferito dal ministro Toshkovski – fra i venti sospettati dei reati di strage e altro figurano un ex segretario di Stato al ministero dell’Economia – che rilascia le licenze commerciali –, un ex capo settore allo stesso dicastero, un ex direttore e tre dipendenti della Direzione intervento e soccorso, In serata le autorità locali hanno fatto sapere che sono stati eseguiti i primi arresti, mentre ordini di cattura sono stati emessi per altre quattro persone che si sono rese irreperibili.
I PROCURATORI
Per l’inchiesta, che si presenta assai complessa e soprattutto clamorosa, è stato incaricato un pool di cinque procuratori di Skopje, Kocani e Shtip che hanno già iniziato gli interrogati degli indagati, alcuni in ospedale perché fra di essi ci sono dei feriti. Il ministro della Sanità, Arben Tarabari, ha elevato al massimo livello l’impiego di personale e ha predisposto supporto psicologico per le famiglie delle giovani vittime. Ha inoltre affermato che "i medici stabiliranno se ci sarà bisogno di trasportare all’estero i feriti più gravi, anche minorenni, in Bulgaria, Turchia, Grecia e Serbia, ma anche Albania e Olanda si sono dette disposte a collaborare". Da Belgrado, nel frattempo, sono arrivati 14 fra medici e infermieri.
LA REAZIONE DEL MONDO
Messaggi di cordoglio alle autorità macedoni sono arrivati da Papa Francesco, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dalla premier Giorgia Meloni.