Almeno 51 morti e 270 feriti, con 15 dispersi sotto le macerie. Un altro duro colpo per l’Ucraina la strage all’istituto militare di telecomunicazioni di Poltava, la ex scuola del comando militare superiore maresciallo Moskalenko creata nel 1968 e considerata la migliore scuola per segnalatori militari dell’Urss. L’istituto militare è stato colpito ieri mattina alle 9.08, danneggiando anche un vicino ospedale, da due missili russi.
La versione ufficiale del ministero della Difesa è che l’allarme aereo è intervenuto "solo pochi minuti prima dell’attacco e i missili hanno colpito l’istituto mentre gli occupanti stavano ancora recandosi al bunker". Ma forse la realtà è un’altra, come suggerisce il fatto che il ministero della Difesa ha aperto un fascicolo per "negligenze militari" e lo stesso presidente Volodymyr Zelensky, promettendo che "la feccia russa pagherà certamente per questo attacco", ha annuciato "un’inchiesta completa e tempestiva". Già.
Secondo la deputata del partito di Zelenksky, Mariana Bezuglaya – che la settimana scorsa aveva attribuito la perdita di un jet F-16 fornito da Paesi occidentali a Kiev al suo abbattimento ad opera di un sistema di difesa Patriot in dotazione agli ucraini – e Yury Butsov, caporedattore del sito indipendente ucraino Censor.net, i russi avrebbero preso di mira uno schieramento di 250 militari ucraini (schieramento per fini cerimoniali) nel cortile dell’istituto. "Erano riuniti – dice Butsov – 250 nostri militari. Gli agenti nemici hanno scoperto in anticipo che ci sarebbe stato un incontro di massa, probabilmente per consegnare le certificazioni di fine corso, e il comando russo ha organizzato un attacco missilistico. da quanto ne so i cadetti dell’istituto sono stati farri rifugiare nel bunker ma per qualche ragione non i soldati che partecipavano alla cerimonia". Ed è stata strage. L’attacco a Poltava è un altro "terribile esempio della brutalità di Putin", ha affermato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, annunciando nuovi aiuti militari a Kiev la prossima settimana. Gli Stati Uniti, hanno detto funzionari citati dalla Reuters, sono vicini a un accordo per fornire all’Ucraina missili da crociera a lungo raggio per gli F-16 che potrebbero raggiungere in profondità la Russia. La Germania ha intanto annunciato che fornirà immediatamente a Kiev sei sistemi antimissile Iris T.
Sul fronte politico, il presidente Zelenksky vuole rinnovare il governo, una operazione iniziata a maggio e che prosegue adesso con il ministro responsabile della supervisione della produzione di armi Oleksandr Kamyshin, il titolare della Giustizia Denys Maliuska e quello dell’Ambiente Ruslan Strilets e con la vicepremier per l’integrazione europea ed euro-atlantica Olha Stefanishyna (tutti dimissionari). Ma secondo la Pravda ucraina si dimetterà anche il ministro degli Estreri Dimitry Kuleba. Zelensky, intanto, è atteso a Cernobbio, sul lago di Como: una stretta di mano con il presidente ungherese Viktor Orban come quella tra Simon Perez e Yasser Arafat nel 1999 (nella 25esima edizione) diventerebbe la foto simbolo della 50/a edizione del Forum Ambrosetti che prende il via domani.