Roma, 21 novembre 2024 – Nuova escalation nel conflitto ucraino dopo il lancio, per la prima volta dall’inizio dell’“operazione speciale” di Mosca, di un missile balistico intercontinentale su Dnipro. Il lancio dalla regione di Astrakhan, a sud-est di Vologograd, arriva dopo che l'Ucraina ha utilizzato i micidiali missili a lungo raggio “storm shadow” forniti dal Regno Unito per colpire obiettivi all'interno della Russia e segue il primo lancio degli americani Atacms. La risposta del Cremlino non si è fatta attendere: Putin ha modificato la dottrina nucleare stabilendo che Mosca potrà dare una risposta nucleare anche ad attacchi non nucleari da parte di Kiev con l'uso di missili forniti da Paesi occidentali. Ma cosa rende gli storm shadow tanto temuti e micidiali?
Storm shadow invisibile ai radar
Il missile, lungo 5,1 metri, è stato progettato con tecnologie che ne limitano la sezione radar equivalente, in inglese Radar Cross Section (RCS), e quella infrarossa. La configurazione aerodinamica prevede alette alte ripiegabili, lunghe 3 metri, un'unica presa d'aria posta nella parte inferiore e un'ogiva con sportellino a perdere che accoglie i sensori di tipo ottico. Il missile può volare come un aereo senza pilota per 550 chilometri, seguendo il profilo del terreno a bassa quota per evitare di essere intercettato. Inoltre ha una forma studiata per ridurre la traccia radar ed è dotato di sei superfici di controllo che gli permettono manovre evasive. Secondo gli esperti è una delle armi più sofisticate mai fornite all'Ucraina.
Il missile a velocità supersonica
Il cuore del missile è un motore turbojet Microturbo Tri 60-30, capace di spingere l'ordigno a una velocità di Mach 0,95 (oltre 1.000 chilometri all'ora), seguendo un “percorso semi-autonomo, su traiettoria a bassa quota guidata da Gps e mappatura del terreno fino all'area del bersaglio”.
Il sistema di guida fire and forget è molto sofisticato e si basa su varie tipologie di sensori: nella fase di crociera il missile è guidato sul bersaglio da un sistema Ins e Gps coadiuvato da un apparato Terprom basato su un radar altimetrico che consente allo storm shadow di seguire il profilo del terreno. Il sistema di guida utilizza dati cartografici americani classificati. Per questo gli Stati Uniti mantengono un potere di veto sulle vendite.
Nella fase finale la guida è gestita da un sistema Iir che confronta l'immagine vista dal sensore con quella del bersaglio, immagazzinata nella memoria. Il missile è completamente autonomo: una volta sganciato, si dirige sulle coordinate impostate prima del volo senza ulteriori controlli. Il retargeting non è possibile.
Sistema a doppia esplosione
Gli storm shadow trasportano una testata a due stadi di tipo Broach da 450 chilogrammi, che agisce in due tempi per distruggere bunker e centrare l’obiettivo difeso dalla struttura fortificata. Nella prima fase una carica cava consente al missile di penetrare nel bersaglio e, in un momento successivo, la spoletta ritardata fa detonare la carica principale.
Per lanciare questi missili, l'Ucraina ha modificato i suoi vecchi bombardieri Su-24 di era sovietica utilizzando adattatori derivati dai tornado britannici in pensione.