Lunedì 18 Novembre 2024

Stephen Hawking, buchi neri e teoria del tutto: chi era l'erede di Einstein

"Il mio obiettivo è semplice - disse un giorno - E' la comprensione totale dell'Universo"

Stephen Hawking tiene il discorso 'Perché dovremmo andare nello spazio' (Ansa)

Stephen Hawking tiene il discorso 'Perché dovremmo andare nello spazio' (Ansa)

Roma, 14 marzo 2018 - Ha spiato l'universo e rivelato i suoi segreti. A 76 anni è morto Stephen Hawking, cosmologo, fisico, matematico e astrofisico britannico il cui quoziente d'intelligenza era 160 o 165, lo stesso di Albert Einstein e Isaac Newton. Il fisico teorico britannico è stato una delle menti più brillanti di tutti i tempi, autore di molte delle scoperte dell'astrofisica moderna, a cominciare dalla nuova teoria di spazio-tempo e la radiazione dei buchi neri.

Nato in una famiglia di intellettuali a Oxford, in Gran Bretagna, 8 gennaio 1942, nel 1959 aveva iniziato gli studi presso la celebre università. A Cambridge prese il dottorato in Fisica Teorica e Cosmologia. Ma ad appena 21 anni, nel 1963, gli venne diagnosticato un tipo di sclerosi laterale amiotrofica (Sla), la malattia neurodegenerativa progressiva, che nel corso del tempo gli impedirà di muoversi e parlare, costringendolo su una sedia a rotelle e a utilizzare una sofisticata strumentazione elettronica per comunicare con gli altri. La malattia non fermò mai gli studi e la ricerca tanto che nel 1980 accettò la cattedra Lucasiana di Matematica Applicata e Fisica Teorica, la più importante di Cambridge, tenuta nel 1663 da Isaac Newton. "Il mio obiettivo è semplice", ha detto un giorno. "È la comprensione totale dell'Universo", "capire perché è così com'è e perché esiste".

La vita però continuò ad accanirsi con lui: nel 1985 dopo una grave polmonite contratta in Svizzera, venne trasferito urgentemente nel Regno Unito, subì una tracheotomia che gli salvò la vita, ma rimase senza voce. E così dal 2005 poteva comunicare solo muovendo un muscolo sotto l'occhio che innescava con un sintetizzatore vocale. Hawking ha lavorato tutta la sua vita a svelare le leggi che governano l'universo e, insieme al suo collega Roger Penrose, ha dimostrato che la teoria della relatività di Albert Einstein implica che spazio e tempo devono avere un inizio, il "big bang", e una fine dentro i buchi neri. A metà degli anni 1970 scoprì che la combinazione delle leggi della meccanica quantistica e della relatività generale smentivano che i buchi neri erano completamente neri, emettono invece una radiazione, nota da allora come "radiazione di Hawking". Nel 2004, ha addirittura riconsiderato la sua teoria sui buchi neri, esponendone una nuova che mette in discussione il fatto che siano una sorta di pozzo senza fondo, come egli stesso aveva sostenuto. 

Considerato l'erede di Einstein ha cercato di divulgare le teorie nella sua "Breve storia del tempo", pubblicata nel 1988 e divenuta un successo mondiale, con oltre 25 milioni di copie vendute. E proprio con questo spirito divulgativo, tra il 1993 e il 1996 ha lavorato nella serie televisiva della BBC, lo "Stephen Hawking Universe", in cui ha raccontato il suo best seller. Grande comunicatore, nel marzo 2008 ha pubblicato "La chiave segreta di George per l'universo", un libro per bambini scritto con la figlia Lucy; e ha 'giocato' in spettacoli come "Star Trek", "The Big Bang Theory" e "I Simpson", persino "cantato" con la sua voce sintetica al lato degli U2, i Pink Floyd e anche i Monty Python. Dotato di un grande senso dell'umorismo, Hawking ha voluto dimostrare che la disabilità non è una barriera insormontabile e ha dato sempre un costante esempio di energia e vitalità. "Credo che la vita sulla Terra sia a rischio crescente di essere spazzati via da una catastrofe, il surriscaldamento globale, una guerra nucleare, un virus geneticamente modificato o di altri pericoli", aveva affermato. Più di recente, ha detto l'intelligenza artificiale potrebbe contribuire a sradicare malattia e povertà.

Sostenitore di un progetto del miliardario russo Yuri Milner per andare a esplorare con una sonda un altro sistema solare, come Alpha Centauri, Hawking ha sostenuto che proprio dallo spazio dipenderà il futuro dell'umanità, che non sopravviverà altri mille anni senza andare "al di là del nostro fragile pianeta. Nel 2016, però parlando in Vaticano sull'espansione dell'universo, ha detto che chiedersi "ciò che esisteva prima del Big Bang" non ha senso, perché "è come mettere in discussione ciò che si trova a sud del Polo Sud". Sposato a Jane Wilde nel 1965, da lei ha avuto tre figli: Robert, Lucy e Timothy. Nel 1990, andò a vivere con la sua infermiera, Elaine Mason, con il quale si è sposato nel 1995. Nel corso di questo secondo matrimonio sono anche affiorate accuse di violenza domestica contro di lui, che Hawking ha sempre negato. Nel 2014, il film, "La teoria del tutto" di James Marsh, realizzato sulla base di un libro scritto dalla sua prima moglie, ha perpetuato anche nel cinema il suo ricordo.