Martedì 2 Luglio 2024

Stefano Guidotti, liberato dalla polizia manager italiano rapito a Mosca

Il 56enne lavora nella capitale russa per il gruppo bergamasco Siad, leader nella produzione di gas tecnici industriali. Arrestati tre uomini legati alla criminalità organizzata

Un manager italiano residente a Mosca, Stefano Guidotti, è stato rapito a scopo di estorsione venerdì scorso ed è stato liberato tre giorni dopo con un intervento della polizia, che ha arrestato tre persone. La notizia, riportata dal canale Telegram Mash, è stata confermata all'Ansa dall'ambasciata italiana in Russia, che  ha sottolineato che Guidotti sta bene.

Il blitz

Il manager, 56 anni, è stato sequestrato nel centro di Mosca e liberato nella regione di Bryansk, circa 400 chilometri a sud-ovest della capitale. Un episodio legato alla criminalità organizzata, specificano fonti russe, con nessuna connessione alla situazione politica locale. Il manager, scrive Mash, è stato aggredito venerdì sul viale Sadovaya-Triumfalnaya di Mosca e spinto in un'auto Bmw che si è allontanata. L'operazione che ha portato alla liberazione di Guidotti a Bryansk è avvenuta nel distretto di Novostroika. Fonti citate da Mash hanno riferito le identità dei tre arrestati come Ali Z., Nadir A. e Zalumkhan I.

Stefano Guidotti, manager italiano residente a Mosca, e un'immagine della sua liberazione
Stefano Guidotti, manager italiano residente a Mosca, e un'immagine della sua liberazione

Chi è

Stefano Guidotti, 56 anni, lavora all'ufficio di rappresentanza in Russia, come direttore generale, del gruppo bergamasco Siad, colosso della produzione di gas tecnici industriali. Laureato in Economia e Commercio a Bologna, è membro del board di Condindustria Russia e in precedenza ha lavorato in Ucraina sempre per Siad Group. La sua famiglia è ancora a San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, dove è cresciuto.

Un video

La polizia russa ha diffuso un video dei momenti della liberazione dell'italiano. Nelle immagini, pubblicate dalla testata Rbc, si vedono agenti entrare in una casa attraverso una finestra, mentre un uomo, presumibilmente uno dei sequestratori, è steso a terra a faccia in giù e ammanettato dietro la schiena in giardino. Successivamente sono mostrati altri due uomini dentro la casa, nella stessa posizione. Infine si vede il momento in cui i poliziotti entrano nella stanza dove il rapito è tenuto, steso in un letto, con il polso destro ammanettato ad un mobile e con indosso una maglietta nera.

Salvo

"Siamo della polizia, tutto a posto", dice una voce. A quel punto Guidotti, che aveva sollevato la testa, la lascia cadere, con un gesto evidente di sollievo.