Sabato 23 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Non sapevano di essere russi: la scoperta dei figli delle spie liberate nel maxi scambio di prigionieri con gli Usa

Artyom e Anna Dultsev erano una coppia di agenti segreti operativi in Slovenia. Fingevano di essere Maria Mayer e Ludwing Gisch, argentini, e con i figli parlavano solo spagnolo

Roma, 3 agosto 2024 – Maria Mayer e Ludwing Gisch sono una coppia argentina, che nel 2017 aveva deciso di trasferirsi in Slovenia con i due figli. Due persone “normali”, secondo i vicini di casa. E invece, i due erano agenti russi, che la notte scorsa hanno fatto ritorno a Mosca nell’ambito del maxi-scambio di prigionieri tra il Cremlino e l’Occidente

Artyom e Anna Dultsev, questi i veri nomi delle due spie, avevano celato così bene la loro identità che i due figli non sapevano di essere russi. La famiglia ha sempre comunicato in spagnolo e i due bambini non conoscono la lingua madre dei genitori. Tanto che al loro arrivo, il presidente Vladimir Putin li ha accolti con un “buenas noches”. A riferire dell’incontro il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che ha aggiunto: “Hanno chiesto chi stavano incontrando, non sapevano nemmeno chi fosse Putin”. 

Il presidente russo Putin accoglie i prigionieri russi liberati dalle carceri occidentali, tra cui la coppia di spie con i due figli (Ansa)
Il presidente russo Putin accoglie i prigionieri russi liberati dalle carceri occidentali, tra cui la coppia di spie con i due figli (Ansa)

I Dulstev sono un esempio perfetto di agenti sotto copertura: non agenti segreti che lavorano come diplomatici nelle ambasciate, ma agenti operativi addestrati per passare come stranieri ordinari, spesso con figli per avvalorare la propria immagine di normalità. Nel caso della famiglia Dulstev, Anna-Maria Mayer aveva una galleria d'arte online e Artyom-Ludwig Gisch una startup. I figli venivano spesso visti a giocare nel giardino dell'abitazione a Lubiana dai vicini.

La coppia era stata arrestata in Slovenia nel 2022 e si era dichiarata colpevole. I due erano condannati per “spionaggio e falsificazione di documenti”, mentre i figli erano stati dati in affidamento. 

I due agenti sono stati liberati nell’ambito del maxi scambio di prigionieri – in pieno stile ‘Guerra Fredda’ – tra Russia e Occidente. L’operazione ha visto coinvolte 26 persone dalle carceri di 7 diversi Paesi: Usa, Germania, Polonia, Slovenia, Norvegia, Russia e Bielorussia. Tra i cittadini russi coinvolti c'è Vadim Krasikov, noto killer russo che stava scontando una condanna all'ergastolo per un omicidio eseguito nel 2019 in Germania. 

Mosca ha invece liberato tra gli altri il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, condannato a 16 anni in Russia per spionaggio, la giornalista russo-americana Alsu Kurmasheva, l’ex marine Paul Whelan e il dissidente Vladimir Kara-Murza, collaboratore del Whashington Post e cittadino britannico-russo con green card americana.