Lunedì 25 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Sparatoria a Praga, chi è il killer e quei messaggi deliranti su Telegram

Si chiama David Kozak e ha 24 anni. Prima della strage in università ha ucciso il padre

Praga, 21 dicembre 2023 - Si chiama David Kozak, il killer della sparatoria nella facoltà di lettere all'università Carolina di Praga. Era uno studente di filosofia di 24 anni di nazionalità ceca. Il giovane è morto, probabilmente si è suicidato. Il suo corpo è stato ritrovato all’interno dell’ateneo privo di vita. Prima della strage, costata la vita a 15 persone, il ragazzo ha ucciso il padre nella casa di famiglia a Kladensk, a 21 chilometri dalla capitale ceca.

David Kozak, lo studente 24enne che ha fatto una strage all'università di Praga (Ansa)
David Kozak, lo studente 24enne che ha fatto una strage all'università di Praga (Ansa)

Il diario su Telegram

Il ragazzo ha lasciato diversi messaggi sul diario creato su Telegram. "Mi presento, mi chiamo David e voglio fare una sparatoria a scuola e possibilmente suicidarmi", si legge. Lo studente afferma di "aver voluto sempre uccidere" e di aver "realizzato che era molto più conveniente fare una strage di massa invece di essere un serial killer". "È stato un attacco violento premeditato", ha infatti confermato il capo della polizia della Repubblica Ceca, Martin Vondrášek, in conferenza stampa.

Dal suo diario social si apprende poi che per la mattanza lo studente si è ispirato a una ragazza di 14 anni russa, Alina Afanaskina, che il 7 dicembre scorso, a Bryansk, ha ucciso due studenti, ne ha ferito altri cinque e poi si è suicidata. "Alina Afanaskina mi ha aiutato troppo – scrive Kozak sempre su Telegram –. Ho aspettato, ho sognato, volevo, ma Alina è alla fine arrivata, era come se fosse venuta in mio aiuto dal cielo giusto in tempo". Tra i suoi ‘modelli’ c’è anche Ilnaz Renatovich Galyaviev, il protagonista della strage nella scuola di Kazan in Russia (9 morti l'11 maggio 2021).

Su Telegram l'autore della strage afferma anche di “odiare il mondo” e di voler “lasciarsi alle spalle quanto più dolore possibile”. I messaggi appaiono tutti dello stesso tenore: "è una giornata di merda, è una vita di merda", scrive il 12 dicembre; "bevo il tè e vorrei spararmi", il giorno dopo. Nell'ultimo post, datato 19 dicembre, l'assassino afferma di sentire “un ronzio nelle orecchie”.

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La strage pianificata e il tentativo di intercettarlo

Kozak, che aveva un regolare porto d’armi e possedeva diverse pistole, ha aperto il fuoco al quarto piano della facoltà di Lettere, che sorge proprio nel cuore del centro storico, a pochi passi dalla Piazza della Città Vecchia e dal pittoresco Ponte Carlo del XIV secolo sul fiume Moldava. Le forze dell’ordine avevano tentato di intercettarlo dopo il ritrovamento del cadavere del padre e, per questo, avevano evacuato l’edificio dell’università dove il ragazzo avrebbe dovuto seguire una lezione. Il giovane, però, si è inaspettatamente recato in un altro palazzo, quello dove poi ha sparato e compiuto la strage.