Sabato 27 Luglio 2024

Sparatoria a Las Vegas, tre morti e un ferito grave. Il killer (ucciso) era un professore universitario. LeBron: “Troppo facile possedere armi”

Aveva 67 anni l’uomo che ha sparato nel campus della University of Nevada. É morto nel conflitto a fuoco con la polizia. Nel 2017, nella stessa città, sanguinosa strage di massa con 61 morti e 400 feriti. Salgono a 666 gli attacchi armati in America da inizio anno e 15.500 le persone uccise

Las Vegas, 7 dicembre 2023 – È di almeno tre morti e un ferito in condizioni critiche il bilancio provvisorio della sparatoria avvenuta ieri nel campus della ‘University of Nevada’. Tra i corpi senza vita anche quello del killer: un professore universitario di 67 anni, morto dopo uno scontro a fuoco con la polizia. È quanto accaduto ieri a Las Vegas, l’allarme è scattato alle 11.45 ora locale (20.45 in Italia).

Il campus si trova a pochi chilometri dall’arena T-Mobile, dove oggi sono arrivate le squadre per la finale a 4 della Coppa Nba. La stella del basket LeBron James attacca gli Usa: “Continuare a perdere vite innocenti non ha senso: possedere un’arma è troppo facile”. Al 26 ottobre, dopo il duplice attacco in Maine in cui sono morte 16 persone e decine sono state ferite, le sparatorie di massa negli Usa da inizio anno erano 565.

La ricostruzione 

I primi spari sono stati esplosi al quarto piano della Beam Hall, un edificio del campus universitario dove ha sede il dipartimento di Economia. Una ventina di minuti dopo, il killer ha esploso altri colpi nella Student Union. A dare una primissima ricostruzione della sparatoria è stato lo sceriffo del dipartimento della polizia metropolitana di Las Vegas, Kevin McMahill. 

In una conferenza stampa lo sceriffo dell'area metropolitana di Las Vegas, Kevin McMahill, ha detto che "quello che è successo è stato un terribile, imperdonabile crimine: se non ci fosse stata l'eroica azione degli agenti che hanno risposto, vi sarebbero state molte altre vittime".

Chi è il killer

L’uomo che ha sparato, la cui identità non è ancora stata resa nota, è stato ucciso dalle forze di polizia. Era un professore universitario di 67 anni. Lo rende noto la Cnn, citando fonti delle forze dell'ordine, precisando che l'uomo, che è stato ucciso dalla polizia, aveva legami con college in Georgia e North Carolina, ma non si sa che tipo di contatti avesse con il campus che ha attaccato.  Il vicepresidente dei servizi di sicurezza pubblica dell'Unlv, Adam Garcia, ha dichiarato che gli agenti hanno “colpito” il tiratore, che è stato poi trovato “deceduto”.

La polizia ha immediatamente “evacuato gli edifici, ad uno ad uno” e perquisito palmo a palmo il campus, dove vivono circa 3mila studenti.

Il campus unversiatario è stato evacuato
Il campus unversiatario è stato evacuato

Sms agli studenti: "Correre, nascondersi, combattere”

Jason Whipple Kelly, studente al secondo anno di legge all'Unlv, stava entrando nel campus per sostenere un esame finale quando alle 11.51 quando ha ricevuto un sms dall'università. “La polizia universitaria sta rispondendo a una segnalazione di spari in BEH (Beam Hall, ndr), evacuare in un'area sicura, correre-nascondersi-combattere”, c’era scritto nel messaggio. Non appena ha letto il messaggio, le sirene hanno iniziato a suonare e ha visto la polizia correre nel campus. 

La sparatoria ha choccato il campus universitario, dove sono in corso gli esami di fine semestre prima delle vacanze invernali, e l'intera città di Las Vegas che nel 2017 è stata teatro della più sanguinosa strage di massa della storia moderna americana, con 60 persone uccise ed oltre 400 ferite durante un mfestival musicale.

Bloccato l’aeroporto

Dopo l’allarme, è scattato il piano di emergenza. L’aeroporto internazionale Harry Reid – che si trova vicino al campus universitario – è stato parzialmente bloccato: i voli in partenza per l’Ovest degli Stati Uniti sono stati sospesi, mentre gli aerei in arrivo hanno ritardato l’atterraggio.

LeBron James: “Assurdo morire così”

La stella del basket LeBron James si scaglia, ancora una volta, contro la posizione – ritenuta “stupida” – degli Stati Uniti sulle armi da fuoco. “Le mie condoglianze alle famiglie che hanno perso i propri cari. L'argomento armi in America merita una approfondita analisi. Torniamo sempre alla stessa storia, agli stessi dibattiti ogni volta che succede un episodio di questo tipo. Però continua a succedere”, ha sottolineato la il giocatore dei Los Angeles Lakers, che già in passato ha spesso assunto posizioni critiche sul possesso di armi un Usa.

Il campus dove un uomo armato ha aperto il fuoco si trova a tre chilometri dall'arena T-Mobile, dove quattro squadre sono arrivate proprio oggi per prepararsi alla finale a 4 della Coppa Nba. “Il modo in cui ottieni una pistola – prosegue LeBron James – poter fare queste cose ancora e ancora. Non c'è stato alcun cambiamento, è ridicolo. Continuare a perdere vite innocenti non ha senso, nei campus, nelle scuole, nei negozi, nei cinema, è ridicolo. Anzi – ha concluso – nonostante tutto è diventato ancora più facile possedere un'arma. È una cosa talmente stupida, è assurdo morire così”.

Usa, 566 conflitti a fuoco in un anno

Questa settimana sono stati arrestati due studenti della ‘Redondo Union High School’ di Redondo Beach, in California. I funzionari affermano che gli studenti hanno portato armi da fuoco cariche nel campus in due situazioni distinte.

Al 26 ottobre, dopo il duplice attacco in Maine in cui sono morte 16 persone e decine sono state ferite, le sparatorie di massa negli Usa da inizio anno erano 565, ma oggi il bilancio sale a 566. La statistica è del Gun Violence Archive, che definisce sparatorie di massa quelle in cui almeno 4 persone rimangono uccise o vengono ferite.

Dall'inizio dell'anno sono state invece 31 le sparatorie con un numero di vittime superiori a 4. La più sanguinosa delle sparatorie di masse di quest'anno è avvenuta lo scorso gennaio a Monterey Park, in California, dove 11 persone sono state uccise ed altre 10 ferite mentre festeggiavano il capodanno cinese.

Dati neri: 15.500 persone uccise nel 2023

I dati dell'Archive hanno registrato negli ultimi 3 anni i numeri più alti di episodi di violenza: 645 nel 2022, 688 nel 2021 e il 610 nel 2020. Finora quest'anno sono 15.500 le persone negli Usa che hanno perso la vita in incidenti che hanno coinvolto armi da fuoco, esclusi i suicidi. E tra questi si annoverano 246 bambini sotto gli 11 anni e 1.100 adolescenti tra i 12 e i 17 anni. Secondo il rapporto di un'altra organizzazione, la Kaiser Family Foundation, quasi un americano adulto su cinque ha avuto un familiare ucciso con un'arma da fuoco, compresi i suicidi. La stessa percentuale di adulti è stata almeno una volta minacciata con un'arma e circa un adulto su sei ha assistito ad una sparatoria.

La sparatoria del 2017: 61 morti e 850 feriti

Nel 2017, proprio a Las Vegas, si è registrata una delle stragi più cruente della storia degli Stati Uniti. Il 64enne Stephen Paddock sparò a caso sulla folla con ben 23 armi, tra cui diversi fucili d'assalto, dalla finestra della sua stanza nel Mandalay Hotel. Il bilanciò fu tremendo: 61 morti, incluso il killer che si suicidò, e oltre 400 feriti.

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