Mercoledì 13 Novembre 2024

Sommergibile Titan, il giallo dei “rumori sottomarini”. Sempre meno ossigeno e speranze

Il punto della Guardia Costiera: al momento nessun risultato nelle ricerche. L’area finora controllata è ampia due volte il Connecticut. Media Usa: l'ex direttore delle operazioni marittime di OceanGate fu licenziato dopo aver sollevato dubbi sulla sicurezza

Roma, 21 giugno 2023 – Captati rumori dalle squadre di ricerca del sottomarino Titan, scomparso mentre esplorava la zona attorno al Titanic. A questa traccia sonora si aggrappano le speranze che i cinque a bordo del mezzo siano ancora vivi. “Il rumore captato dalle boe sonar è generato potenzialmente dagli occupanti dello scafo, ma su questo non ci sono conferme. Abbiamo raccolto le caratteristiche del rumore e stiamo lavorando sull'analisi”, ha chiarito il contrammiraglio John Mauger della Guardia Costiera statunitense, che dirige le ricerche del sommergibile.

La zona di ricerca è stata ampliata (è “ampia due volte il Connecticut”) mentre le ore di autonomia dell’ossigeno si riducono velocemente. Secondo il contrammiraglio, i cinque passeggeri “hanno ancora circa 20 ore di ossigeno, ossia sino a domani mattina. Ma uno dei fattori che rende difficile la previsione è che non conosciamo il ritmo di consumo di ossigeno per occupante”. Sul fronte delle ricerche, il capitano Jamie Frederick ha spiegato che “al momento non c’è nessun risultato”.

Il relitto del Titanic
Il relitto del Titanic

Colpi ritmici da sotto al mare

Ieri la Cnn ha scritto di colpi ritmici ogni 30 minuti, segnali rilevati quattro ore dopo anche dai sonar. Sul posto è stato inviato mezzo radiocomandato sottomarino impegnato nelle ricerche del sommergibile. Ma autorità di Boston, frenano parlando di ricerche stanno dando "esiti negativi", anche se continuano.

Già 5 navi in zona, ne arrivano altre

Nella zona dove si stanno concentrando le ricerche sono arrivate già 5 navi, mentre altre quattro stanno arrivando, ma non ce la faranno prima di mercoledì. Il tracciamento marino, ha riferito Sky News, mostra chiaramente che la Polar Prince, imbarcazione da ricerca e "nave madre" del sommergibile Titan, si trova sul sito. Assieme a lei ci sono una nave per la posa di tubi delle Bahamas, Deep Energy, e a una nave commerciale, Skandi Vinland. Poi nella notte sono giunte anche le navi della guardia costiera canadese John Cabot e Atlantic Merlin. In serata è attesa l'imbarcazione di ricerca francese L'Atalante. Poi arriveranno, ma non prima di giocvedì, altre quattro navi, due della guardia costiera canadese, una nave della marina militare canadese e una nave privata di supporto offshore.

Licenziato perché sollevò dubbi sulla sicurezza

Intanto sui media americani si scopre che l'ex direttore delle operazioni marittime di OceanGate, la compagnia proprietaria del sommergibile, aveva sollevato preoccupazioni per la sicurezza, prima di essere licenziato. David Lochridge poi espose i dubbi sulla sicurezza in una risposta che presentò ad un'azione legale intentata contro di lui dalla società di Stockton Rush. Lochridge parlava di problemi riguardanti il progetto sperimentale del Titan.

Miliardario pakistano con passaporto maltese

Due dei 5 passeggeri sono il miliardario di origine pakistana Shahzada Dawood, e il figlio 19enne Suleman. Shahzada Dawood ha il passaporto maltese dal 2016 grazie al contestato programma di vendita della cittadinanza introdotto nel 2014 dal governo della Valletta guidato da Joseph Muscat. Lo racconta il Times of Malta, che ha potuto visualizzare il registro pubblico maltese dove e verificare come l'uomo abbia acquistato nel 2016 il passaporto maltese (e soprattutto con esso il diritto alla libera circolazione di persone nello spazio Schengen europeo e di capitali nei 27 paesi Ue) assieme ai genitori Hussain e Kulsum Dawood e ad altri membri della famiglia.

Polemica social: per i ricchi super mobilitazione

Pronto intervento con aerei, navi e sottomarini veri o a comando remoto, tutto per portare in salvo tre miliardari in gita negli abissi. Inaccettabile se paragonato alle centinaia di donne e bambini migranti inghiottiti dalle onde tutti i giorni e per cui gli aiuti scattano in ritardo e controvoglia. Sono i doppi standard, reali e presunti, gritati sui social da giorni. Soprattutto il paragone è inglorioso tra i mezzi dispiegati, e la rapidità dei soccorsi, nel Nord Atlantico per i miliardari, e invece le incomprensioni, e lentezze, della notte tra il 13 e il 14 giugno, quando a largo della Grecia era colato a picco un peschereccio, per di più monitorato, portando con sé centinaia di migranti, molti di più degli 80 cadaveri ripescati.

Il sopravvissuto del salvataggio record

L'ultimo sopravvissuto vivente del salvataggio in mare più profondo della storia teme il peggio per i cinque passeggeri a bordo del sommergibile disperso nel Nord Atlantico. Roger Mallinson, che nel 1973 fu salvato insieme al suo compagno di immersione Roger Chapman dopo aver trascorso 84 ore intrappolato a 480 metri sott'acqua al largo della costa irlandese in un sottomarino largo circa 2 metri, ha affermato che il fatto che non ci siano state comunicazioni dalla nave scomparsa è un segnale minaccioso. “Non riesco a capire perché non abbiano trasmesso un segnale di qualche tipo - ha detto a Sky News Mallinson, che oggi ha 85 anni - Ho l'orribile sensazione che qualcosa possa essere andata veramente male”.