Roma, 22 giugno 2023 – Sempre più disperate le ricerche del sommergibile Titan, scomparso mentre tentava di raggiungere il relitto del Titanic nel Nord Atlantico. Passano le ore e sono sempre più ridotte le possibilità di ritrovare in vita i 5 passeggeri.
Le perlustrazioni restano per ora senza esito e poi, spiegano gli esperti, anche se fosse trovato a breve ci vorrebbero almeno altre 4 ore per riportare il sommergibile in superficie e aprire il portellone da fuori.
In un briefing dal Science Media Centre, seguito dalla Bbc, Alistair Greig, professore di ingegneria marina presso l'University College di Londra, e Rob Larter, geofisico marino del British Antarctic Survey, alla domanda su quanto tempo potrebbe volerci per portare il sottomarino in superficie una volta trovato, hanno risposto: “Non sappiamo quanto tempo ci vorrebbe ma in uno scenario operativo normale pensiamo ci vogliano circa due ore per scendere in profondità e ancora circa due ore (per risalire)”.
Il robot che arriva fino a 6mila metri
Intanto la nave francese Atalante, che trasporta un robot per le immersioni in grandi profondità, ha raggiunto l'area di ricerca. Il robot è in grado di immergersi a profondità estreme, fino a 6.000 metri. Secondo i dati rilevati da Marine Traffic, la Atalante ha rallentato la sua velocità a sei nodi nautici e si trova a circa 20-30 km dalla 'nave madre’ Polar Prince.
Il robot, denominato Victor 6000, è dotato di bracci controllati a distanza che possono essere utilizzati per tagliare i cavi o eseguire altre manovre per liberare un'imbarcazione rimasta bloccata. Sebbene il veicolo non possa sollevare il Titan in superficie da solo, potrebbe aiutare ad agganciarlo a una nave in superficie.
I rumori sott’acqua
David Gallo, scienziato esploratore di acque profonde, afferma che i rumori provenienti da sott'acqua sono "credibili e ripetuti", il che significa che le squadre di soccorso dovrebbero muoversi rapidamente per cercare di localizzarlo, ha detto parlando a Good Morning Britain sull'emittente ITV. "Dobbiamo, a questo punto, assumere che quello sia il sottomarino e spostarci rapidamente in quel punto, localizzarlo e calare i robot".
"Devono essere assolutamente pronti perché per localizzarlo e portarlo in superficie, ci vogliono ore", ha ribadito anche Gallo.
L’energia elettrica e l’anidride carbonica
Tra l'altro gli esperti fanno notare che, a questo punto, non e' solo la mancanza d'aria l'unico pericolo: il batiscafo potrebbe anche aver perso energia elettrica, che svolge un ruolo fondamentale nel controllo dei livelli di ossigeno e anidride carbonica. E mano che i livelli di ossigeno diminuiscono, la proporzione di anidride carbonica respirata da coloro che si trovano all'interno aumenterà, il che potrebbe avere conseguenze fatali: perché man mano che i livelli di anidride carbonica si accumulano, essa diventa come un sedativo, un gas anestetico che addormenta.