In Israele si riapre il dibattito sulla sicurezza dei suoi soldati in viaggio all’estero, possibili bersagli di azioni legali. L’allarme si è riacceso dopo che un riservista di Tel Aviv è riuscito a fuggire dal Brasile appena prima di essere interrogato nell’ambito di un’indagine su presunti crimini di guerra che avrebbe commesso nella Striscia di Gaza.
La vicenda è nata da una denuncia presentata dalla Hind Rajab Foundation (Hrf, un gruppo di difesa dei diritti dei palestinesi con sede in Belgio), che accusa il soldato israeliano, anche in base a tracce lasciate sui suoi profili social, di essere coinvolto nelle sistematiche demolizioni di abitazioni civili a Gaza.
In ragione di questi addebiti, un tribunale brasiliano ha aperto un’indagine e ordinato alla polizia di fermarlo. Immediatamente è scattato l’allarme in Israele. L’ambasciata di Tel Aviv in Brasile ha contattato l’uomo e la sua famiglia, assistendoli fino al loro ritorno in patria, come ammesso dal ministero degli Esteri israeliano.