Roma, 4 marzo 2025 – Ruota attorno al Dnipro questa delicata fase della guerra tra Russia e Ucraina. Mosca sta provando a più riprese di attraversarlo nella parte sud-orientale del Paese. Cerca punti di appoggio, stringe i tempi per poter sfondare anche oltre la riva occidentale del fiume. A tutti i costi, anche inviando le sue truppe in “missioni suicide”. Lo riporta The Guardian che ha intervistato il governatore ucraino del Kherson, Oleksandr Prokudin, in visita nel Regno Unito.

Le parole di Prokudin
L’obiettivo di Mosca è da inizio guerra quello di passare il Dnipro e impadronirsi dell’intera regione del Kherson, una delle quattro che il governo russo intende annettere al proprio territorio insieme a Donetsk, Lugansk e Zaporizhzhia.
Il Kherson, però, è particolarmente strategico poiché si trova a cavallo della foce del fiume principale del paese. Secondo Prokudin, Mosca pensa che presentarsi al tavolo dei negoziati di pace con le proprie truppe saldamente al controllo della zona possa fare la differenza. “Ogni singolo giorno cercano di attraversare il Dnipro”, spiega nell’intervista. Occupare l'area sarebbe una carta importante da giocare nelle trattative, forse decisiva. Per questo, riferiscono fonti di intelligence ucraine, il vice comandante russo avrebbe ordinato ai suoi soldati di superare il fiume a “ogni costo, anche se non tutti i soldati sono disposti a farlo”.
Un’impresa che non solo è ardua, ma letteralmente suicida: finora ogni tentativo di raggiungere la riva occidentale del Dnipro si è rivelato fallimentare. Eppure, i soldati russi non avrebbero altra scelta se non quella di continuare con la missione. L’ordine è inequivocabile: bisogna “far sì che la riva destra diventi parte dei negoziati”. Il destino delle truppe in quella zona sembra quindi ineluttabile. Finora l'esercito di Putin ha perso molti uomini nella zona, continua Prokudin. Ma serve un sacrificio ulteriore: "I russi capiscono perfettamente che si tratta di una missione suicida".
Gli obiettivi di Mosca
Durante le prime fasi della guerra, la Russia aveva in gran parte occupato il Kherson, ma nel novembre del 2022 è stata costretta a ritirarsi a causa di complicanze con i rifornimenti nell’area. Ciononostante, il presidente Vladimir Putin ha dichiarato (unilateralmente) l’annessione della regione al territorio russo, rivendicazione che il governo ucraino continua tutt’oggi a non riconoscere e a osteggiare.
Tutto questo mentre il conflitto resta aperto e Mosca concentra violente offensive in quattro punti: attraverso le isole paludose alla foce del Dnipro, tra i ponti stradali e ferroviari di Antonivka a est della città di Kherson e nei villaggi di Lvove e Zmiivka.