Domenica 22 Dicembre 2024
MARTA OTTAVIANI
Esteri

Il massacro dei soldati nordcoreani in Ucraina, “carne da cannone” di Putin. Le madri non possono neppure piangerli

Poco addestrati, ma molto indottrinati, vengono inviati da Kim Jong-Un perché Putin fatica a reclutare all'interno del Paese. Zelensky ha stimato oltre tremila vittime tra le file di Pyongyang

Kiev, 23 dicembre 2024 – Male armati, poco addestrati, mandati a morire perché il presidente russo Putin fa sempre più fatica a reclutare a casa sua e a costi sempre più alti. E così i soldati nordcoreani vengono spediti in prima linea e a diventare quello che in Russia chiamano “carne da cannone”. Stando a quanto ha dichiarato il Pentagono, vengono usati in ruoli di fanteria. Posizioni che sono più esposte al confronto diretto e dove, in una guerra come quella in Ucraina, giocata molto sul terreno, stanno morendo la maggior parte dei soldati.

Kim-Jong Un e Vladimir Putin in una foto d'archivio
Kim-Jong Un e Vladimir Putin in una foto d'archivio

Difficile dire quanto queste truppe possano essere decisive sul campo di battaglia. A sentire il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, stanno cadendo come mosche. "Secondo i dati preliminari, il numero di soldati nordcoreani uccisi e feriti nella regione di Kursk ha già superato i 3.000”, ha scritto su X il numero uno di Kiev, aggiungendo che nuove truppe potrebbero arrivare presto a rimpolpare i ranghi. Un timore, questo confermato anche dalla Corea del Sud. Secondo Seoul, questa volta, potrebbero partire non solo uomini, ma anche droni. I rapporti fra Mosca e Pyongyang stanno diventando sempre più stretti, tanto che un contingente di soldati nordcoreani potrebbe partecipare alla parata del 9 maggio che celebra la Grande Guerra Patriottica. Se il valore militare delle truppe di Kim Jong-Un è tutto da dimostrare, ci sono alcune qualità che le caratterizzano e di cui il Presidente Putin al momento ha quanto mai bisogno. Per prima cosa, sono ancora più indottrinati dei soldati russi, in secondo luogo, se sul campo sono lenti e poco prestanti, hanno una grandissima resistenza alle torture e alle pressioni psicologiche. Difficile, quindi, per gli ucraini, poter carpire qualche informazione. Mosca ha cercato di compensare la mancanza di perizia su un campo, ma il limite linguistico e la scarsa familiarità con i sistemi di combattimento russi rendono l’impresa ardua. E quindi i militari vanno allo sbaraglio. Una storia che conoscono bene e che raccontano i pochi che sono riusciti a scappare dall’orrore della dittatura di Pyongyang, secondo i quali, dietro alle storie di questi soldati, ci sono quelle di madri e di mogli che non possono nemmeno piangere all’interno delle mura domestiche per paura di venire intercettate dal regime.