Kiev, 23 dicembre 2024 – Male armati, poco addestrati, mandati a morire perché il presidente russo Putin fa sempre più fatica a reclutare a casa sua e a costi sempre più alti. E così i soldati nordcoreani vengono spediti in prima linea e a diventare quello che in Russia chiamano “carne da cannone”. Stando a quanto ha dichiarato il Pentagono, vengono usati in ruoli di fanteria. Posizioni che sono più esposte al confronto diretto e dove, in una guerra come quella in Ucraina, giocata molto sul terreno, stanno morendo la maggior parte dei soldati.
Difficile dire quanto queste truppe possano essere decisive sul campo di battaglia. A sentire il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, stanno cadendo come mosche. "Secondo i dati preliminari, il numero di soldati nordcoreani uccisi e feriti nella regione di Kursk ha già superato i 3.000”, ha scritto su X il numero uno di Kiev, aggiungendo che nuove truppe potrebbero arrivare presto a rimpolpare i ranghi. Un timore, questo confermato anche dalla Corea del Sud. Secondo Seoul, questa volta, potrebbero partire non solo uomini, ma anche droni. I rapporti fra Mosca e Pyongyang stanno diventando sempre più stretti, tanto che un contingente di soldati nordcoreani potrebbe partecipare alla parata del 9 maggio che celebra la Grande Guerra Patriottica. Se il valore militare delle truppe di Kim Jong-Un è tutto da dimostrare, ci sono alcune qualità che le caratterizzano e di cui il Presidente Putin al momento ha quanto mai bisogno. Per prima cosa, sono ancora più indottrinati dei soldati russi, in secondo luogo, se sul campo sono lenti e poco prestanti, hanno una grandissima resistenza alle torture e alle pressioni psicologiche. Difficile, quindi, per gli ucraini, poter carpire qualche informazione. Mosca ha cercato di compensare la mancanza di perizia su un campo, ma il limite linguistico e la scarsa familiarità con i sistemi di combattimento russi rendono l’impresa ardua. E quindi i militari vanno allo sbaraglio. Una storia che conoscono bene e che raccontano i pochi che sono riusciti a scappare dall’orrore della dittatura di Pyongyang, secondo i quali, dietro alle storie di questi soldati, ci sono quelle di madri e di mogli che non possono nemmeno piangere all’interno delle mura domestiche per paura di venire intercettate dal regime.