Bratislava, 3 marzo 2024 - Il premier slovacco Robert Fico ha lanciato l'allarme su Facebook per la sicurezza delle centrali nucleari del suo Paese, che rimarranno senza difesa aerea visto che l'Italia vuole riprendersi il sistema missilistico Samp/T Mamba, prestato al governo di Bratislava lo scorso anno.
Roma ritira il sistema Samp/T
Fico ha fatto sapere che Roma gli ha comunicato che il sistema difensivo sarà ritirato dalla sua postazione nei pressi della base aerea di Malacky al nordovest da Bratislava, si legge anche sul sito d'informazione slovacco Dennik N. La Slovacchia aveva ricevuto da Roma il Samp/T dopo che il governo di Bratislava aveva ceduto il loro sistema antiaereo russo S-300 all'Ucraina, subito dopo l'inizio dell'invasione russa. Così in un giro di cessioni e sostituzioni tra i Paesi alleati contro Putin, alla Slovacchia arrivò il sistema missilistico avanzato franco-italiano e i Patriots Usa.
Fico: “L’Italia ha bisogno del Samp/T in un altro posto”
Fico ha sottolineato: "Abbiamo ricevuto l'avviso dal governo italiano che il sistema di difesa aerea che ci hanno prestato per un anno, sarà ritirato dalla Slovacchia perché ne hanno bisogno in un altro posto". Ma su dove Roma voglia spostare per necessità il Samp/T Mamba non è dato sapere, aprendo così diversi inquietanti interrogativi.
Fico: "Chi proteggerà le nostre centrali nucleari?”
Il premier slovacco si è detto quindi preoccupato per la difesa del Paese: "Il precedente governo slovacco aveva dato all'Ucraina un massiccio sistema di difesa aerea russo S-300 funzionante. Poi abbiamo avuto per un po' i Patriot americani che però sono stati ritirati. Ora se ne va il sistema italiano. Mi chiedo chi mai proteggerà le nostre centrali nucleari e altri obiettivi strategici. Non mi sembra che nessuno si preoccupi di questo", ha concluso Fico.
Ministero della Difesa italiana: "Era previsto"
Dopo le dichiarazioni del premier slovacco sul rientro in Italia del Task Group Samp/T dislocato in Slovacchia, il ministero della Difesa chiarisce che "la fine della missione difensiva NATO Ehanched Vigilance Activity (eVA) in Slovacchia era già prevista nel quadro degli accordi stabiliti tra i due Paesi e in quello più ampio dell'Alleanza Atlantica, per inizio aprile". Infatti come spiega una nota di via XX settembre il sistema missilistico "era una misura di natura difensiva, temporanea, proporzionata a supporto del ruolo della Nato a difesa dei paesi membri e degli spazi euro-atlantici e per assicurare la deterrenza nei confronti di potenziali minacce".