Sabato 27 Luglio 2024
MARTA OTTAVIANI
Esteri

Slovacchia, si vota tra le insidie. Parsi: “Democrazia fragile”

Il politologo e il rischio di strumentalizzazione dell’attentato al premier Fico: "Russia e Cina sfruttano il clima per minare l’asse Ue-Usa"

Roma, 17 maggio 2024 – Un attentato che può essere strumentalizzato, ma soprattutto un’Europa che rischia di perdere la fiducia nelle istituzioni democratiche e nel diritto internazionale. Vittorio Emanuele Parsi, politologo e direttore dell’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali (Aseri) dell’Università Cattolica di Milano, spiega le fragilità che si celano dietro l’attentato al premier slovacco, Robert Fico.

Vittorio Emanuele Parsi
Vittorio Emanuele Parsi

Professor Parsi, che idea si è fatto dell’attentato al premier slovacco Fico?

"Al momento tutte le ipotesi sono ancora aperte. Le indagini avvengono in un sistema come quello slovacco, sottoposto a tensioni dallo stesso Fico, che ha sempre cercato di rafforzare il suo potere. Il primo ministro è un personaggio quantomeno complesso, con un rapporto non facile con il concetto di Stato di Diritto. Chiaramente, quello che è successo non ha alcuna giustificazione. Ma probabilmente chi ha cercato di ucciderlo ha pensato di agire come un tirannicida".

Quanto questo episodio drammatico potrà influenzare il voto europeo del prossimo giugno?

" Non saprei se l’attentato in sé possa avere una influenza sull’esito elettorale. Per me è più facile che produca un sentimento di simpatia nei confronti del partito di maggioranza".

Uno dei leader di Alternative für Deutschland (Afd), partito di estrema destra tedesco, è stato arrestato per corruzione filorussa. In Olanda, il leader di estrema destra, Geert Wilders, sembra aver trovato la quadra per formare un governo. Che cosa sta succedendo in Europa?

"Rispetto a dieci anni fa, è diminuita la nostra fiducia nella capacità delle istituzioni democratiche e del diritto internazionale di costituire efficaci metodi per la risoluzione delle controversie e dei punti di arrivo della civilizzazione dell’ambiente internazionale in una direzione che sia favorevole allo sviluppo delle democrazie".

La Russia di Putin ha un ruolo in tutto questo?

"La Russia ha instillato il germe dell’utilizzo della violenza come una possibile prassi per perseguire gli obiettivi politici desiderati. La violenza che viene dall’esterno finisce per alimentare un clima domestico in cui la violenza stessa smette di essere un tabù. In questo senso sì che può avere avuto un ruolo".

Putin, a proposito dell’attentato contro Fico, è stato molto duro. Leader sovranisti e vicini a Mosca, come il serbo Vucic e l’ungherese Orban, hanno avuto espressioni di grande affetto. È possibile che l’attentato venga strumentalizzato?

"È possibile, forse anche probabile, che ci sia una saldatura tra la minaccia esterna e le minacce interne rappresentate da movimenti populisti e sovranisti. Direi che ci sono pochi dubbi su questo. In questo contesto, la Russia e la Cina possono vedere l’opportunità di dividere l’Europa dagli Stati Uniti. È uno scenario che dipende da alcuni fattori. In parte anche dal risultato che i partiti socialisti, socialdemocratici, popolari e liberali conseguiranno alle elezioni europee fra tre settimane".