Venerdì 17 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

Siria: sospesa la Costituzione per tre mesi, focus su diritti umani e giustizia

Il nuovo governo siriano sospende la Costituzione per tre mesi, promettendo giustizia per i crimini e un focus sui diritti umani.

Sacchi. pieni di cadaveri nella fossa comune scoperta dal giornalista di Al Jazeera

Sacchi. pieni di cadaveri nella fossa comune scoperta dal giornalista di Al Jazeera

La Siria volta pagina. Come primo passo il nuovo governo ha deciso di sospendere la Costituzione e il Parlamento per un periodo di transizione di tre mesi. "Verrà formato un comitato legale e per i diritti umani per esaminare la Costituzione e quindi apportare modifiche", ha annunciato il portavoce del nuovo esecutivo Obaida Arnaut. Parlando dagli studi della televisione nazionale Arnaut ha anticipato che in Siria entrerà adesso in vigore "uno Stato di diritto". "Tutti quanti hanno commesso crimini contro il popolo siriano saranno giudicati in base alla legge" ha anticipato.

Parole che assumono un significato particolare con la continua scoperta delle atrocità avvenute per anni nelle carceri del regime – ad esempio a Saydnaya, a nord di Damasco, e a Homs – e con il ritrovamento di fosse comuni. Ieri il leader degli insorti Abu Muhammad al-Joulani (il cui vero nome è Ahmed al-Sharaa) ha ribadito che la sua organizzazione intende puntare ad un regime inclusivo, in cui ci sia spazio per le diverse etnie e per tutte le confessioni. Ma per chi ha torturato i detenuti – ha avvertito – non ci potrà comunque essere perdono. "Intendiamo chiedere la loro estradizione ai Paesi in cui quei criminali hanno trovato rifugio. E poi saranno sottoposti a giudizio".

Fonti stampa precisano che investigatori delle Nazioni Unite hanno compilato in segreto una lista di 4.000 individui sospettati di essersi macchiati di gravi crimini dagli anni della guerra civile in poi. Ieri a Qutayfa, a nord est di Damasco, sono stati rinvenuti "migliaia" di corpi e di resti umani, secondo quanto ha documentato sul posto la tv al-Jazeera. Le immagini includevano sacchi di plastica, con indicazioni di numeri. "È possibile – ha affermato il reporter – che questi corpi provengano dalle prigioni politiche del regime, come quella di Saydnaya".

Nel rione di Tadamon, a sud di Damasco, è stata scoperta un’altra fossa comune. "Qua i bambini giocano con le ossa" ha riferito inorridito un testimone. Un’altra vasta zona dove potrebbero essere ancora sepolti migliaia di oppositori è stata scoperta inoltre (ma ancora non scandagliata) anche ad Adra, a nord della capitale, non lontano da un altro carcere del regime. "È urgente che queste località siano recintate, che le fosse comuni vengano aperte e che organizzazioni internazionali possano procedere" ha detto una ricercatrice di Human Rights Watch. "Le famiglie dei dispersi hanno il diritto di conoscere la loro sorte".

Necessariamente le ferite del passato tornano dunque ad aprirsi e il primo impegno del nuovo governo di transizione sarà appunto quello di mantenere l’ordine pubblico e di evitare lacerazioni, anche di carattere etnico come quelle che già si profilano ad esempio con i drusi, nel nord della Siria. "È assolutamente importante – ha osservato il segretario di Stato Usa Antony Blinken, ieri in Giordania – che non si scatenino adesso nuovi conflitti". Si riferiva fra l’altro alle animosità fra la Turchia e le forze curde e anche ai massici attacchi aerei che Israele continua a condurre per cancellare sistematicamente il potenziale militare abbandonato da Assad (fra cui arsenali di missili ed anche armi chimiche) ed evitare così che cada nelle mani del governo guidato dagli islamici di Hayat Tahrir al-Sham (Hts).

Secondo la radio militare israeliana in pochi giorni sono stati distrutti l’86 per cento dei missili terra-terra e il 90 per cento degli aerei da combattimento di produzione russa. Ma adesso nasce anche il timore che di fronte a questi attacchi le milizie degli insorti decidano prima o poi di reagire puntando verso le alture del Golan per affrontare l’esercito israeliano. Unità israeliane sono già penetrate di alcuni chilometri in territorio siriano per far fronte ad ogni evenienza.