Mercoledì 5 Febbraio 2025
REDAZIONE ESTERI

Siria news in diretta. Leader dei ribelli: “I curdi fanno parte della patria, torneranno nei loro villaggi”. Ankara: “Pronti ad aiutare il nuovo governo”

Abu Mohamed al Jolani ha promesso il rientro anche ad Afrin, occupata nel 2018 assieme alle truppe turche. Capo 007 israeliani in Giordania: timori di rivolta contro contro re Abdullah II. L'allarme di Halo Trust: milioni di munizioni inesplose in 13 anni di conflitti nel Paese

Roma, 15 dicembre 2024 - "I curdi fanno parte della patria e, come noi, sono stati oppressi dal precedente regime" è la promessa fatta da Abu Mohamed al Jolani, leader dei ribelli siriani che hanno cacciato Bashar al Assad da Damasco. Al Jolani vuole far tornare il popolo curdo siriano nelle zone finora dominate dalla Turchia e dai ribelli filo-turchi perché "se Allah vuole, i curdi saranno parte integrante dello Stato. Tutti riceveranno i loro diritti secondo la legge", ha detto in un video il leader jihadista che ieri ha promesso lo svolgimento di elezioni.

Una miliziana curda siriana a Qamishli, nel nord del Paese, festeggia la caduta di Damasco
Una miliziana curda siriana a Qamishli, nel nord del Paese, festeggia la caduta di Damasco

Nel filmato alla domanda "E la nostra gente ad Afrin?", il leader ha risposto: "Se Dio vuole, cercheremo lo stesso di riportarli nelle loro zone e nei loro villaggi". La città nel nord della Siria nel 2018 fu occupata dalle truppe turche appoggiate dai ribelli siriani pro Ankara dell'Esercito nazionale siriano a scapito dei curdi che gestivano l'autoproclamata Amministrazione Autonoma della Siria del Nord e dell'Est (O Rojava, nata in aree a maggioranza curda, nel contesto della guerra civile siriana, ma poi estesa anche ad aree a maggioranza araba, assira e turcomanna precedentemente occupate dallo Stato Islamico).

Live  

16:51
Telefonata tra Trump e Netanyahu per discutere di Siria

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha discusso con il presidente degli Stati Uniti eletto Donald Trump sugli sforzi in corso per raggiungere un accordo per la liberazione degli ostaggi ancora in mano ad Hamas e sugli sviluppi regionali, tra cui la situazione in Siria e nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono i media israeliani. Secondo il sito I24 il premier israeliano e Trump si sarebbero sentiti stamane al telefono, e avrebbero discusso dei progressi nei colloqui per un accordo per liberare i prigionieri detenuti nella Striscia di Gaza e degli sviluppi in Siria. Il presidente eletto americano avrebbe dichiarato il suo desiderio di un cessate il fuoco e di un accordo per il rilascio degli ostaggi prima di entrare in carica, affermando che ci sarà "l'inferno da pagare" se non torneranno in Israele. La telefonata precede la visita nei prossimi giorni del consigliere di Trump, Adam Boehler, in Israele. 

15:09
Milioni di mine inesplose, O'Brien: "Mai visto nulla di simile"

Milioni di munizioni e mine terrestri inesplose. Quello che rimane sul campo dal conflitto esploso in Siria 13 anni fa, dopo l'inizio di proteste antigovernative soffocate in una sanguinosa repressione, rappresenta un nuovo pericolo per le decine di migliaia di siriani che tornano a casa dopo la fine del regime assadista. Vaste aree del Paese arabo sono disseminate di ordigni inesplosi, che rappresentano una grave minaccia, ha lanciato l'allarme l'organizzazione Halo Trust, che chiede l'intervento della comunità internazionale per la bonifica del territorio. Anche perché, tra l'altro, c'è sempre il rischio che le piccole munizioni sembrino giocattoli ai bambini. "Non ho mai visto nulla di simile - dice Damian O'Brien, responsabile del programma Siria del gruppo che si occupa di bonifica e distruzione di mine e altri ordigni inesplosi - Decine di migliaia di persone passano quotidianamente da zone pesantemente minate, con inutili incidenti letali".

10:20
Ankara: dal confine turco in 5 giorni sono rientrate in Siria più 7.600 persone

Sono più di 7.600 siriani sono rientrati in Siria attraverso il confine turco negli ultimi 5 giorni, dopo la caduta di Assad. Ne dà notizia il ministro degli Interni turco Ali Yerlikaya che su X ha elencato il numero totale di siriani "che sono tornati volontariamente dalla Turchia" ogni giorno tra il 9 e il 13 dicembre, con un totale di 7.621 migranti.
 

10:08
L'allarme di Halo Trust: milioni di munizioni inesplose in Siria  

L'organizzazione Halo Trust ha lanciarto l'allarme sui campi di battaglia in 13 anni di conflitti sono rimaste inesplose milioni di munizioni e mine terrestri. Damian O'Brien, responsabile del programma Siria del gruppo che si occupa di bonifica di ordigni inesplosi, ha dichiarato: "Non ho mai visto nulla di simile. Decine di migliaia di persone passano quotidianamente da zone pesantemente minate, con inutili incidenti letali".
 

10:08
Turchia: "Pronti a sostenere nuovo governo"

Yasar Guler, ministro della Difesa turco, ha affermato che il governo di Ankara appoggerà il nuovo governo dei ribelli, a cui dovrebbe essere data una possibilità. La Turchia è "pronta a fornire il supporto necessario se la nuova amministrazione lo richiede", ha aggiunto Guler.
 

09:20
Damasco, decine di alunni tornano a scuola

A una settimana dalla caduta del governo di Bashar al-Assad gli alunni delle scuole secondarie sono tornati in classe, mentre "i più piccoli ricominceranno tra due giorni", ha dichiarato una madre di tre figli intervistata dai media. Anche le università hanno riaperto e in generale la vita sta tentando di tornare alla normalità con negozi aperti e lavoratori nelle aziende. Resta il problema delle continue interruzioni di corrente ogni giorno. 
 

08:26
Capo 007 di Israele in segreto in Giordania per timori rivolta contro re Abdullah II

Ronen Bar, Il capo dello Shin Bet, e il maggiore generale Shlomi Binder, il capo della direzione dell'intelligence militare delle Idf, si sono recati segretamente in Giordania per parlare con i generali 
 

08:22
Ong: "Ieri più di 60 attacchi aerei di Israele su siti militari in Siria"

L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha registrato 61 attacchi aerei israeliani in meno di cinque ore nella serata di sabato contro siti militari in tutta la Siria. Israele mira in particolare ai tunnel sotto le montagne che contengono depositi di missili balistici, ha spiegato l'Ong, che ha contato 446 raid aerei israeliani dalla caduta di Assad l'8 dicembre.