Roma, 15 dicembre 2024 - "I curdi fanno parte della patria e, come noi, sono stati oppressi dal precedente regime" è la promessa fatta da Abu Mohamed al Jolani, leader dei ribelli siriani che hanno cacciato Bashar al Assad da Damasco. Al Jolani vuole far tornare il popolo curdo siriano nelle zone finora dominate dalla Turchia e dai ribelli filo-turchi perché "se Allah vuole, i curdi saranno parte integrante dello Stato. Tutti riceveranno i loro diritti secondo la legge", ha detto in un video il leader jihadista che ieri ha promesso lo svolgimento di elezioni.
Nel filmato alla domanda "E la nostra gente ad Afrin?", il leader ha risposto: "Se Dio vuole, cercheremo lo stesso di riportarli nelle loro zone e nei loro villaggi". La città nel nord della Siria nel 2018 fu occupata dalle truppe turche appoggiate dai ribelli siriani pro Ankara dell'Esercito nazionale siriano a scapito dei curdi che gestivano l'autoproclamata Amministrazione Autonoma della Siria del Nord e dell'Est (O Rojava, nata in aree a maggioranza curda, nel contesto della guerra civile siriana, ma poi estesa anche ad aree a maggioranza araba, assira e turcomanna precedentemente occupate dallo Stato Islamico).
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Sono più di 7.600 siriani sono rientrati in Siria attraverso il confine turco negli ultimi 5 giorni, dopo la caduta di Assad. Ne dà notizia il ministro degli Interni turco Ali Yerlikaya che su X ha elencato il numero totale di siriani "che sono tornati volontariamente dalla Turchia" ogni giorno tra il 9 e il 13 dicembre, con un totale di 7.621 migranti.
L'organizzazione Halo Trust ha lanciarto l'allarme sui campi di battaglia in 13 anni di conflitti sono rimaste inesplose milioni di munizioni e mine terrestri. Damian O'Brien, responsabile del programma Siria del gruppo che si occupa di bonifica di ordigni inesplosi, ha dichiarato: "Non ho mai visto nulla di simile. Decine di migliaia di persone passano quotidianamente da zone pesantemente minate, con inutili incidenti letali".
Yasar Guler, ministro della Difesa turco, ha affermato che il governo di Ankara appoggerà il nuovo governo dei ribelli, a cui dovrebbe essere data una possibilità. La Turchia è "pronta a fornire il supporto necessario se la nuova amministrazione lo richiede", ha aggiunto Guler.
A una settimana dalla caduta del governo di Bashar al-Assad gli alunni delle scuole secondarie sono tornati in classe, mentre "i più piccoli ricominceranno tra due giorni", ha dichiarato una madre di tre figli intervistata dai media. Anche le università hanno riaperto e in generale la vita sta tentando di tornare alla normalità con negozi aperti e lavoratori nelle aziende. Resta il problema delle continue interruzioni di corrente ogni giorno.
Ronen Bar, Il capo dello Shin Bet, e il maggiore generale Shlomi Binder, il capo della direzione dell'intelligence militare delle Idf, si sono recati segretamente in Giordania per parlare con i generali
L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha registrato 61 attacchi aerei israeliani in meno di cinque ore nella serata di sabato contro siti militari in tutta la Siria. Israele mira in particolare ai tunnel sotto le montagne che contengono depositi di missili balistici, ha spiegato l'Ong, che ha contato 446 raid aerei israeliani dalla caduta di Assad l'8 dicembre.